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Sposati, lui cambia sesso, la legge annulla il matrimonio, la chiesa no

La paradossale storia di Alessandra e Alessandro/a che continuano ad amarsi anche dopo che il marito ha cambiato sesso.

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La storia di Alessandra Bernaroli e di sua moglie si intreccia con la delicata questione del riconoscimento delle coppie omosessuali in Italia. La vicenda, di cui si è parlato molto sui giornali, potrebbe spingere il governo a dedicarsi con più attenzione al tema delle unioni civili. Un decreto di legge a riguardo pare debba comunque approdare in Parlamento a settembre.

Le due persone erano un uomo ed una donna quando nel 2005 si sposarono, anche in chiesa, nel modenese. Nel 2009, però, quello che era ancora Alessandro Bernaroli rivela alla moglie, Alessandra, che da tempo la sua natura si sente stretta in un corpo maschile e che il suo desiderio è quello di cambiare sesso. Dopo un primo periodo di difficoltà, la moglie accetta la scelta di Alessandro e lo accompagna tra Thailandia, Stati Uniti e Spagna attraverso tutti i percorsi chirurgici e psicologici che lo rendono donna.

Come promesso sull’altare, i coniugi continuano ad “amarsi e sostenersi l’un l’altro tutti i giorni della loro vita” e non pensano ad una separazione. Finché questa separazione non viene imposta dal Comune di Bologna in cui risiedono al momento del rilascio dei nuovi documenti di identità di Alessandra Bernaroli.

Lo Stato li vuole divisi contro la loro volontà e, allora, decidono di intraprendere una battaglia giuridica che ha mandato in tilt il sistema.

I coniugi Bernaroli, ottengono da subito ragione dal Tribunale di Modena nel 2010 ma la Corte di Appello di Bologna accoglie il ricorso presentato dal Ministero dell’Interno ritenendo il “paradigma eterosessuale del matrimonio non passibile di eccezioni nel nostro ordinamento” nel 2011.

A quel punto, fanno ricorso alla Suprema Corte di Cassazione che mostra di avere dubbi di costituzionalità e da il via al giudizio costituzionale davanti alla Consulta.

Finché, l’11 giugno scorso, la Corte Costituzionale dà ragione ai Bernaroli, dichiarando incostituzionale uno scioglimento del matrimonio e suggerendo che la coppia venga inquadrata in una qualche forma di unione civile.

Ma il problema è che, per ora, questa opzione in Italia non c’è. Solo il legislatore può rompere lo schema del matrimonio eterosessuale. Questo non accadrà in tempi brevi, neanche dopo questa vicenda che, di fatto, vede due donne tecnicamente sposate, si può pensare che gli omosessuali potranno coronare i loro sogni d’amore a breve. Però, ci sarà un precedente “scomodo” per molti.

E anche per la chiesa cattolica che, per ora, non si è espressa sulla vicenda anche se la riguarda molto da vicino, visto che i Bernaroli sono credenti e sposati davanti a Dio.

Eva Pedrelli

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