
Speciale votazioni
Care lettrici e cari lettori,
Oggi era una giornata di votazione in Svizzera. I margini riscontrati in tutti i sondaggi precedenti il voto erano talmente importanti che l'esito era piuttosto scontato.
E così puntualmente è stato. Dalle urne è uscito un risultato chiaro e netto per entrambi gli oggetti sottoposti a votazione federale. Due terzi dell'elettorato hanno detto sì al matrimonio per tutti e tutte, mentre in una proporzione simile è stata bocciata l'iniziativa popolare indetta dalla Gioventù socialista per tassare maggiormente il reddito da capitale.

In Svizzera le coppie omosessuali potranno sposarsi. La proposta, accettata dal 64,1% dell’elettorato, ha ottenuto un’ampia maggioranza praticamente dappertutto.
Con la decisione odierna, la Confederazione colma il ritardo rispetto alla maggior parte degli altri Paesi d’Europa occidentale, dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è già una realtà da diversi anni. Il primo a compiere questo passo erano stati i Paesi Bassi nel 2001. Nel mondo sono 28 gli Stati che riconoscono il matrimonio omosessuale.
La modifica del Codice civile, combattuta con un referendum dall’Unione democratica di centro e dall’Unione democratica federale (una piccola formazione di ispirazione cristiano-conservatrice), è stata approvata in tutti i Cantoni ed è forse questo uno dei dati più significativi di questa votazione. Anche nelle regioni tradizionalmente più conservatrici, ad esempio nei Cantoni cattolici della Svizzera centrale, la proposta è stata approvata con percentuali che sfiorano o superano il 60%. Uniche eccezioni Appenzello Interno e il Ticino, dove il matrimonio per tutti e tutte ha oltrepassato di poco il 50% consensi.
Coloro che hanno sostenuto la riforma, molto soddisfatti per la proporzione di ‘sì’, hanno parlato di un grande passo per superare l’inuguaglianza di trattamento nei confronti delle persone omosessuali. Inoltre, le migliaia di bambini che già vivono con due madri o due padri potranno avere una migliore protezione legale. Il campo degli oppositori ha invece parlato di “un giorno nero” per il benessere di bambini, che non hanno ora più diritto a crescere con un padre e una madre, secondo le parole della consigliera nazionale dell’UDC Monika Rüegger.
- L’articolo sui risultati del referendum sul matrimonio per tutti su swissinfo.ch.
- Il focus sui due temi in votazione questo fine settimana, con le opinioni di favorevoli e contrari.
- Il feedCollegamento esterno delle votazioni su RSI News.

Nulla da fare per l’iniziativa popolare “Sgravare i salari, tassare equamente il capitale”: la proposta promossa dalla Gioventù socialista è stata bocciata dai due terzi dei votanti.
Aumentare la tassa sul reddito da capitale – ovvero dividendi, azioni, interessi sul patrimonio e affitti – di un fattore dell’1,5 rispetto alla normale imposta sul reddito: era questo in sostanza l’obiettivo dell’iniziativa “99%”, che nell’ottica dei promotori sarebbe dovuta andare ad incidere sull’1% della popolazione più ricca che possiede oltre il 40% della ricchezza totale in Svizzera.
L’argomento secondo cui questa proposta avrebbe permesso di lottare contro le disuguaglianze non ha però fatto breccia tra l’elettorato, che l’ha respinta con il 64,9% di ‘no’. A convincere sono state le ragioni degli oppositori (tutti i partiti di destra e di centro, nonché gran parte del mondo economico), per i quali l’iniziativa avrebbe avuto un impatto dannoso non solo sull’economia, ma anche su parte della classe media.
Come per il matrimonio per tutti, anche per questa iniziativa la cartina della Svizzera è uniforme: la proposta non ha superato lo scoglio del 50% in nessun Cantone. Naturalmente soddisfatti i contrari, che hanno evidenziato il fatto che gli svizzeri e le svizzere non si siano lasciati ingannare da una retorica di lotta di classe di altri tempi, come sottolineato dalla presidente di Economiesuisse Monika Rühl. Secondo Monika Rühl, nella Confederazione non vi è un problema di ripartizione della ricchezza e bisogna vegliare affinché la situazione resti così anche in futuro. Di tutt’altro tono le reazioni dei fautori della proposta, che hanno sottolineato che continueranno a battersi per un’equa distribuzione della ricchezza. Durante la campagna, ha affermato la presidente dei Giovani socialisti Ronja Jansen, “non è stato praticamente contestato il fatto che in Svizzera ci troviamo di fronte a un problema della distribuzione del benessere”.
- L’articolo sui risultati del referendum sul matrimonio per tutti su swissinfo.ch.
- Il focus sui due temi in votazione questo fine settimana, con le opinioni di favorevoli e contrari.
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