La televisione svizzera per l’Italia

Sull’uscita dal lockdown la Svizzera è divisa

Un uomo misura la distanza tra un tavolo e l altro in un locale pubblico.
Il 42% dei partecipanti al sondaggio reputano affrettata la strategia d'uscita. Tale quota sale al 62% nella Svizzera italiana. Keystone / Jean-christophe Bott

La Svizzera si prepara a entrare in una nuova fase della gestione dell'emergenza coronavirus. Qual è il giudizio della popolazione sulla strategia di uscita dalla crisi impostata dal Consiglio federale? Ecco i risultati del sondaggio online condotto sui portali d'informazione della Radiotelevisione svizzera. 

Dopo sette settimane di governo d’emergenza per l’epidemia di Covid-19, l’umore della popolazione è in ribasso: solo il 15% lo definisce buono e il 57% ritiene la situazione economica da cattiva a molto cattiva.

È quanto risulta dal terzo sondaggio commissionato dalla Società svizzera di radiotelevisione (SSR) all’istituto di ricerca Sotomo e condotto lo scorso fine settimana su 32’485 persone in tutta la Svizzera. I precedenti erano del 22 marzo e del 5 aprile.

Le conseguenze più temute per l’epidemia del nuovo coronavirus sono una crisi economica (48%) e la perdita a lungo termine delle libertà personali (22%), mentre solo il 6% degli interpellati considera un rischio il crollo del sistema sanitario.

Rispetto al primo sondaggio del 22 marzo, la paura di beccarsi il Sars-CoV-2 è calata notevolmente, dal 51 al 34%, mentre il timore di perdite finanziarie è rimasto costante, al 33%. Tuttavia, la paura della solitudine e dell’isolamento è aumentata, dal 26 al 32%.

Allentamento, punti di vista diversi a dipendenza della regione

Riguardo all’allentamento delle restrizioni dal prossimo 11 maggio, la maggioranza degli intervistati in tutto il Paese lo accoglie con favore, ma in modo differenziato: gli ultra 75enni con più decisione, i giovani meno chiaramente. Per regione linguistica, i sostenitori più accaniti dell’allentamento vivono nella Svizzera tedesca, meno decisamente nella parte francofona, mentre in Ticino una netta maggioranza (62%) trova “troppo frettolosa” o “piuttosto frettolosa” la decisione di abbandonare alcune misure di tutela.

L’accettazione delle misure del Consiglio federale è diminuita ad ogni sondaggio. Nell’ultimo, il 23% dei partecipanti ha considerato la restrizione della libertà di movimento come decisamente troppo ampia o troppo ampia, a fronte di un 10% di opinione opposta. Il 67% è indeciso.

Per la chiusura di negozi e servizi le percentuali sono simili: 29% la ritiene perlomeno “troppo estesa”, 10% pensa il contrario e il 61% è indeciso. Ciononostante, il 62% degli interpellati ha dichiarato di avere grande o grandissima fiducia nel Consiglio federale.
 

Il servizio del Tg parla della differente visione della strategia d’uscita tra le varie regioni linguistiche svizzere.

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