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Per il turismo svizzero il peggio sembra sia passato

Nella stagione invernale 2016/2017, i pernottamenti negli alberghi svizzeri sono aumentati del 2%, a 15,7 milioni, un livello che non si registrava più da cinque anni. La crisi legata al franco forte sembra essere stata superata.

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Il settore turistico è stato tra quelli che più hanno sofferto dell’abolizione della soglia minima di cambio tra franco ed euro, decisa dalla Banca nazionale svizzera all’inizio del 2015. Nello spazio di pochi giorni, infatti, il prezzo degli alberghi e degli altri servizi turistici per gli ospiti europei è cresciuto di diversi punti percentuali. Prima dell’abolizione di questa soglia, un euro si scambiava infatti con 1,20 franchi. Dopo le due valute erano praticamente alla pari, seppur per un breve periodo.

Nella stagione 2015/2016, i pernottamenti durante la stagione invernale (da novembre ad aprile) sono così diminuiti di oltre 250’000 unità.

La crisi sembra però adesso essere rientrata. Questo inverno, infatti, il settore alberghiero ha registrato una crescita del 2% (+314’000 pernottamenti), stando ai datiCollegamento esterno resi noti martedì dall’Ufficio federale di statistica. Un aumento dovuto sia alla domanda indigena (+143’000) che a quella estera (+171’000).

Vi è però stato un prezzo da pagare: “L’effetto del franco forte si è fatto sentire sui prezzi. Molti alberghi hanno dovuto abbassare le tariffe oppure offrire più prestazioni allo stesso prezzo. La crescita è stata ottenuta a carico dei prezzi”, rileva ai microfoni della RSI Andreas Züllig, presidente di HotelleriesuisseCollegamento esterno.

Vi è però ancora un po’ di strada da fare prima di arrivare ai livelli di inizio decennio, quando i pernottamenti sfioravano i 16 milioni.

Tra gli ospiti stranieri, l’aumento più consistente è stato registrato tra la clientela asiatica (+9,6%). In crescita anche la presenza di turisti americani (+7,9%). In leggera flessione invece i pernottamenti di turisti europei (-0,3%). Percentualmente, il calo più marcato è stato registrato per gli ospiti belgi (-13,7%), italiani (-5,8%) e britannici (-4,7%).

In questo grafico si può infine vedere quali sono i principali paesi di provenienza dei turisti durante tutto il 2016.

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