Gli anticorpi al Covid-19 resistono almeno dieci mesi
Gli anticorpi al Covid-19 resistono almeno dieci mesi, e chi si era infettato durante la prima ondata ed è entrato in contatto con persone ammalate nella seconda ondata non si è (ri)ammalato, a prescindere dal livello di anticorpi. È quanto riferisce Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova intervistato dalla Radiotelevisione svizzera RSI a proposito del suo studio approfondito su Vo' Euganeo.
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Nel comune veneto, da quando è apparso il coronavirus, tutti gli abitanti sono stati testati a più riprese nel corso di mesi. “Quel che si può dire è che la maggior parte delle persone che si sono infettate e sono guarite, a prescindere da che avessero sintomi o no, dopo dieci mesi erano protette”, esordisce Crisanti.
I risultati dello studio possono essere utili per orientare la prosecuzione della lotta alla pandemia, ad esempio per stabilire delle priorità nella campagna vaccinale dacché le dosi non sono moltissime, ma anche per programmare i richiami.
Crisanti non manca di sottolineare che resteranno necessari sia un controllo della mobilità sia gli aiuti ai Paesi con poche risorse economiche e strutture logistiche primitive, affinché anch’essi possano vaccinare. Bisogna in altre parole scongiurare l’apparizione di nuove varianti resistenti al vaccino, che costringerebbero a ripartire da zero.
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L’intervista del corrispondente RSI da Roma ad Andrea Crisanti.
Proposta di lettura. “Più lasciamo che il virus circoli, più rischiamo che la prossima mutazione sia una cattiva notizia”: intervista a Emma Hodcroft, epidemiologa genomica all’Istituto di medicina sociale e preventiva di Berna.
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