Dopo oltre cinquanta giorni di chiusura forzata, i ristoranti della Svizzera italiana sono in ginocchio e devono fronteggiare anche una nuova concorrenza: quella che arriva dall'Italia. Non solo perché ormai in Lombardia gli esercizi pubblici sono aperti, ma anche perché quegli stessi esercizi portano i loro piatti ai clienti ticinesi. La trasmissione per i consumatori Patti Chiari indaga sui retroscena del business della ristorazione transfrontaliero.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
Eleonora Terzi e Riccardo Silvestri, RSI Patti Chiari
Contenuto esterno
Il metodo è semplice: si ordina via WhatsApp, si fissa l’orario, si sceglie la dogana e il gioco è fatto. La zona franca che separa la Svizzera dall’Italia diventa luogo di scambio sotto gli occhi delle guardie di frontiera.
Ma succede di peggio:talvolta i piatti arrivano direttamente a casa. Un vero servizio a domicilio che parte da Como o Varese, supera le frontiere e consegna più pasti nel corso della stessa serata. Patti Chiari li ha ordinati per scoprire chi c’è dietro e come si organizza questa attività, ma soprattutto ha chiesto conto a chi dovrebbe controllare: è tutto legale?
Intanto i ristoranti svizzeri restano chiusi, nonostante la miriade di accorgimenti presi per evitarlo. Gli aiuti non mancano (lavoro ridotto, indennità per perdita di guadagno e aiuti finanziari a fondo perso) ma c’è chi ha scoperto di non avere diritto a nessuno di essi. Anche di questi ristoratori si parla nel servizio .
Contenuto esterno
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Visita qui Collegamento esternola pagina originale di Patti Chari, con un breve video sulle restrizioni imposte ai ristoratori svizzeri e le risposte del Laboratorio cantonale riguardanti le consegne di sushi.
I più discussi
Altri sviluppi
Dibattito
Moderato da:
Daniele Mariani
Abbassare il riscaldamento per ridurre la dipendenza dal gas russo: è una proposta che vi convince? Quali altri soluzioni sarebbero attuabili?
Contrariamente ad altri Paesi europei, la Svizzera dipende solo in minima parte dal gas naturale. Questa fonte rappresenta infatti circa il 15% dei consumi energetici complessivi della Svizzera e viene usata soprattutto per il riscaldamento. Quasi la metà del gas consumato in Svizzera viene però dalla Russia e anche nella Confederazione si cercano soluzioni per…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Patti chiari, la trasmissione della RSI per i consumatori, li ha messi a confronto in un duello senza precedenti.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sempre più persone contestano i provvedimenti per lottare contro la pandemia: in tutto il paese si moltiplicano le manifestazioni di protesta.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con il Coronavirus la vita sui trasporti pubblici si è fatta ancora più difficile. Soprattutto per gli studenti spesso ammassati su treni e bus.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Come scegliere quella giusta? Per il consumatore la sola possibilità è affidarsi alle certificazioni indicate sull’imballaggio.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La trasmissione per i consumatori 'Patti chiari' ci mostra come si costruiscono (e si gonfiano) le 'fake news'. Per imparare a riconoscerle
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quanto è costato agli svizzeri, durante il confinamento, fare la spesa solo in patria? E davvero il carrello svizzero è sempre più caro? Confronti.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.