Le due Italie in onda ogni sera all’ora di cena
Hypercorsivo di Massimo Donelli
Ogni sera, tra le 20 e le 21:15, vanno in onda due immagini contrapposte dell’Italia.
Ai telegiornali – tutti, senza distinzioni – il premier Matteo RenziCollegamento esterno parla dell’Italia come di un Paese che ha svoltatoCollegamento esterno, un Paese preso a modelloCollegamento esterno dal resto d’Europa, un Paese capace di vincere con l’ExpoCollegamento esterno e con lo sportCollegamento esterno. Matteo ci mette la faccia e la viva voce ogni volta che può (tante…). Oppure (spesso) si affida a TwitterCollegamento esterno lanciando hashtagCollegamento esterno – prontamente ripresi e diffusi dai suddetti tg – che sono un mix di entusiasmo-ottimismo: #lavoltabuona, #comepromesso, #italiariparte…
Questa, per così dire, è la prima immagine nazionale servita agli italiani mentre stanno cenando: un piatto fisso che non manca mai nella dieta mediatica di chi ancora segue le cronache politiche. E – sia ben chiaro – la ricetta per confezionarlo è la stessa usata quando alla guida del governo c’era Silvio BerlusconiCollegamento esterno o Mario MontiCollegamento esterno…
Calato il sipario dei telegiornali, quindi dopo le 20,30, va in onda, tutte le sere da oltre un quarto di secolo, Striscia la notiziaCollegamento esterno, anche quest’anno partita puntuale dopo la terza settimana di settembre.
Per molti telespettatori quello di Striscia è il momento della digestione: mentre ancora stanno smaltendo la cena e i servizi dei tg, ecco che, con il caffè, viene servita loro tutt’altra immagine dell’Italia.
Ospedali finiti, perfettamente attrezzati e mai utilizzati. Autostrade incompiute o che portano…nel nullaCollegamento esterno. Piscine costate milioni, non usate e devastate dai vandali. Discariche abusive di immondizia. Canili lager. Truffatori internettiani. Finti imprenditori che sono veri maniaci sessuali. Medici abusivi. Falsi dentisti (una folla!). Improbabili maghi e altrettanto improbabili medium. Assenteisti incalliti. Scuole che cadono a pezzi. Parcheggiatori abusivi. Motociclisti senza casco bellamente impuniti. Strade disseminate di frane e buche. Visite mediche ospedaliere per cui bisogna aspettare mesi. Pazienti ricoverati su barelle nei corridoi. Scuole guida che non insegnano a guidare ma vendono patenti. Quartieri prigionieri dello spaccio di droga. Acquedotti inquinati. Cibi velenosi. Merci fuorilegge. Palazzi di giustizia privi di sicurezza (e ben sapete che cos’è successo a MilanoCollegamento esterno…)
Tutto ciò lo si ritrova nei servizi di Stefania PetyxCollegamento esterno, Luca AbeteCollegamento esterno, 100% BrumottiCollegamento esterno, Moreno MorelloCollegamento esterno, Max LaudadioCollegamento esterno, Jimmy GhioneCollegamento esterno, Edoardo StoppaCollegamento esterno, Valerio StaffelliCollegamento esterno, Capitan VentosaCollegamento esterno, Mr. NeuroCollegamento esterno e Christian CoccoCollegamento esterno incorniciati dalle irresistibili performance del trasformista Dario BallantiniCollegamento esterno, dalle incursioni nella politica di Giampaolo FabriziCollegamento esterno (il Vespone) e Peppia PigCollegamento esterno, dalla satira calcistica – e non solo – di Cristiano MilitelloCollegamento esterno.
Quelli degli inviati di Striscia, molti dei quali vengono dal cabaret e, quindi, hanno l’abitudine di punzecchiare, sono reportage giornalistici preparati con cura, spesso realizzati in condizioni difficili e con gravi rischi per l’incolumità personale.
Alcuni di loro li propongono indossando un costume, altri no.
Tutti, senza eccezioni, debbono obbedire a una regola: il rigore assoluto.
E’ la credibilità, infatti, il più grande patrimonio del tg di Antonio RicciCollegamento esterno (dovrebbe esserlo anche dei tg “normali”, ma per una serie di ragioni che non staremo qui a indicare, non sempre così è).
Risultato: mai una smentita che sia una.
Mai.
E se qualcuno si azzarda a sgarrare, viene espulso: è successo a due volti di punta, Fabio e MingoCollegamento esterno messi alla porta da Ricci con accuseCollegamento esterno molto pesanti.
Ora, proprio perché gli archivi di Striscia sono colmi di documenti filmati inconfutabili e inconfutati, un governo intenzionato a tagliare gli sprechi dovrebbe approfittarne e fare ciò che promise Monti l’8 maggio del 2012, quando ricevette in donoCollegamento esterno a Palazzo Chigi, da Staffelli, migliaia di videocassette con tutti i servizi sui…disservizi pubblici.
Quale fu la promessa di Monti?
Che le avrebbe fatte visionare una per una in modo da intervenire a tutela dei contribuenti.
Promessa mantenuta?
No.
Peccato.
Se fosse stato di parola, l’ex premier avrebbe guadagnato, eccome, in popolarità. E, soprattutto, premiando il giornalismo d’inchiesta, avrebbe reso un bel servizio ai cittadini.
Invece, nisbaCollegamento esterno.
Risultato?
Sempre quello…
Renzi parla, parla, parla, senza fermarsi mai, spargendo ottimismo a piene mani e raccontando urbi et orbiCollegamento esternoche l’Italia è cambiata e che in dieci anni diventerà leader dell’EuropaCollegamento esterno. I sondaggi lo premiano. Il Parlamento, di riffa o di raffa, gli obbedisce. Barack ObamaCollegamento esterno non perde occasione per lodarloCollegamento esterno.
Striscia, altrettanto imperterrita, continua a denunciare scandali e sprechi usando il tormentone “E io pago!” di 47 morto che parlaCollegamento esterno, immortale capolavoro di Totò.
Così, ogni sera, gli italiani fanno una doccia scozzeseCollegamento esterno di parole…
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