Il giallo Modigliani
Si sta celebrando a Genova il processo su una presunta truffa riguardante alcuni falsi Modigliani esposti nel 2017 a Palazzo Ducale e che vede coinvolti personaggi italiani e svizzeri legati al mondo dell'arte.
È il più grave scandalo che ha mai investito il mercato dell’arte moderna. Una vicenda che ha fatto tremare esperti e case d’asta e ha riproposto il fantasma della falsificazione.
I fatti risalgono al 2017 a Genova, dove una mostra dedicata al pittore livornese Amedeo Modigliani venne chiusa dalla Procura, che mise sotto sequestro 21 quadri sui 60 esposti.
Uno scandalo senza precedenti. Ne seguì un’enorme inchiesta: migliaia di pagine, perizie artistiche e scientifiche, perquisizioni, rogatorie in mezzo mondo tra cui anche in Svizzera e nel Canton Ticino.
Al termine sei personaggi sono stati rinviati a giudizio: il curatore ticinese Rudy Chiappini, l’organizzatore Massimo Vitta Zelman e il mercante d’arte newyorkese Joseph Guttmann, l’artista ticinese Pedro Pedrazzini, proprietario di uno dei presunti falsi Modigliani e due funzionari della società organizzatrice. I reati contestati sono pesanti e vanno dalla ricettazione, alla messa in circolazione di falsi d’arte, fino alla truffa aggravata.
Nel processo la Procura di Genova intende dimostrare che la mostra del 2017 serviva solo per immettere i falsi sul mercato. Le difese ritengono che sia solo una battaglia tra esperti che si combattono per ragioni di denaro e di prestigio. L’inchiesta di Falò, servendosi di testimonianze e documenti inediti, racconta i fatti e svela novità sui retroscena della Mostra dello scandalo.
Un volto inedito e pieno di sorprese del mercato dell’arte, raccontato anche dalla famosissima coppia di falsari Wolfgang e Helene Beltracchi che raccontano la loro leggenda, cosa si nasconde dietro il lavoro del falsario e quali siano le corresponsabilità di musei, case d’arte e degli esperti.
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