Uno sguardo critico e colorato sull'attualità
È un ex pubblicitario, scrittore e performer. Fino a poco tempo fa, non sapeva neppure disegnare. Ma oggi il milanese Gianni Miraglia è famoso per le sue vignette dipinte sul telefonino, o per meglio dire: i ditodisegni, con i quali riflette sull'attualità e la colora. La Radiotelevisione svizzera RSI lo ha intervistato nella sua città.
Lo smartphone è uno strumento concepito per comunicare, ma di certo Gianni Miraglia ha trovato un suoLink esterno personale modo di commentare con il telefonino i fatti di politica e costume.
Benché ottimista ("noi siamo migliori delle nostre opinioni"), osserva che "dalla mancanza di informazioni siamo passati all'eccesso di informazione, e questo ci dà la sensazione arrogante di essere informati e poter dire cose tremende in base a delle opinioni che poi diventano fazioni, perché ti aggreghi a coloro che hanno la tua opinione".
Di parole, dunque, ne usa poche. Preferisce di gran lunga i colori. "Tu cresci pensando di aver capito tutto, ti vesti tutto gotico, nero, scuro. Poi a un certo momento passi 40 o 45 anni -io ne ho 54- e cominci a credere che esista l'unicorno, cominci a credere ai colori, a donare quei brandelli di fiore che abbiamo dentro".
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