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Bonus cultura solo a diciottenni comunitari: un’opportunità persa

Gigillo83 tramite wikimedia.org

di Alessandro Toppeta, Lavoce.info

Ha fatto molto discutere il bonus di 500 euro che verrà dato ai giovani che compiranno diciotto anni nel 2016. L’incentivo è vincolato alla spesa per attività culturali (e.g. musei, acquisto di libri, cinema e teatri) ed è volta a ridurne il vincolo di costo. Sarà interessante vedere alla fine dell’anno prossimo se il bonus sarà utilizzato e in quale misura l’incentivo porterà al margine più giovani a frequentare luoghi di cultura. Il bonus interessa solo i giovani italiani e stranieri comunitari che diventeranno maggiorenni, escludendo invece i giovani extracomunitari (comma 979), che sono cresciuti in Italia, frequentando la scuola italiana, e faranno probabilmente richiesta della cittadinanza italiana secondo la normativa vigente. E’ un’opportunità persa, dato che il numero non è elevato, quindi con un costo irrisorio (analizzato in base a dati ISTAT, MIUR e da legge di stabilità) sarebbe stato un passo importante per l’integrazione anche culturale di nuovi cittadini italiani.

I dati

Sono 46.538 i giovani stranieri che compiranno diciott’anni nel 2016 secondo i dati ISTAT (8% dei futuri diciottenni italiani). L’istituto statistico sfortunatamente non distingue per nazionalità, non permettendo di sapere quanti di questi non siano cittadini europei. Se per semplicità ipotizzassimo che la metà sia extracomunitaria, 23 269 sarebbero esclusi. Quindi, il costo aggiuntivo del bonus sarebbe di 11 milioni euro, se tutti ne usufruissero fino all’ultimo centesimo. Il costo del bonus per i 570 959 giovani italiani che diventeranno diciottenni che esclude gli extracomunitari è decisamente maggiore, ovvero 290 milioni di spesa sono autorizzati dalla legge di stabilità (comma 780). I dati del MIUR ci permettono almeno di conoscere con maggior chiarezza quanti siano gli studenti stranieri iscritti nelle scuole di secondo grado italiane nell’anno scolastico 2013/14, ossia il 7%. I dati distinguono in parte le diverse nazionalità degli studenti nella scuola secondaria, evidenziando che 33.483 compiranno diciott’anni nel 2016 (13 mila giovani stranieri dei dati ISTAT non sono presenti nei dati del MIUR, probabilmente perché non frequentano più la scuola di secondo grado, e ci risulta difficile sapere se siano extracomunitari). Ma di questi 33 mila, se consideriamo le nazionalità extracomunitari più rappresentate nelle scuole secondarie, queste nazionalità non usufruiranno del bonus: albanesi (13,4%), marocchini (12,6%), cinesi (4,9%), Filippini (3,1%), Moldavi (3%) e indiani (3%). Inoltre, il MIUR evidenzia la percentuale di alunni stranieri di seconda generazione (15%) nelle scuole secondarie. Molto probabilmente, una parte di questi ragazzi albanesi, marocchini e cinesi sono anche nati e cresciuti in Italia, ma saranno esclusi dal bonus.

L’integrazione tramite la scuola

La scuola italiana vanta un approccio inclusivo, accogliendo nelle proprie aule minori stranieri regolari e non, favorendone così l’integrazione già dalla giovane età. Gli insegnanti ricoprono un ruolo determinante nel processo di integrazione e assimilazione perché formano i futuri cittadini, insegnando loro la nostra cultura e storia e facendogli seguire lo stesso percorso formativo dei loro pari italiani. Allo stesso tempo, abitua i futuri cittadini a rapportarsi con lingue, abitudini e culture diverse per vivere in un mondo dove merci, finanza e notizie sono già globali. Inoltre, la scuola è responsabile dell’apprendimento della lingua italiana, che è la chiave per molti studenti extracomunitari per integrarsi e raggiungere una mobilità sociale. Questo processo andrebbe sempre accompagnato da altre attività, oltre allo studio scolastico; per esempio, l’educazione dell’arte tramite la visita di mostre e l’approfondimento della cultura italiana attraverso la lettura di testi italiani, il nostro teatro e cinema, i quali sono strumenti che possono avvicinare i giovani extracomunitari. La scuola è il punto di partenza per integrare i nuovi arrivati e non deve insegnare a distinguere fra studenti comunitari e non. L’esclusione dei futuri 18enni extracomunitari dal bonus di 500 euro non aiuta la sfida all’integrazione dei giovani extracomunitari, che frequentano la scuola italiana e che molto probabilmente rimarranno in Italia. Si sarebbe dovuto pensare a un bonus caratterizzato da un approccio inclusivo, come quello adottato dalla nostra scuola.

La legge di stabilità è stata approvata in Senato il 22 Dicembre. Ormai è tardi per modificarla, dopo la doppia approvazione in Parlamento. Tuttavia, questa occasione persa deve far riflettere per evitare di ripetere l’errore e far comprendere il ruolo che la cultura gioca nell’integrazione dei nuovi arrivati. Infatti, una maggiore integrazione prevede incentivi economici non discriminanti, che danno l’opportunità anche agli stranieri di appassionarsi, insieme agli italiani, alla nostra cultura.

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