Alptransit Day, chi bluffa, chi ride, chi prega e chi si lamenta
di Gino Ceschina
Ormai lo sapete. Sono giorni che -per dirla nel colorito linguaggio camilleriano- noi di tvsvizzera.it vi scassiamo i cabasisi col fatto che mercoledì verrà inaugurata la galleria più lunga del mondo. Che (a scanso di equivoci è meglio ripeterlo) è svizzera, tutta svizzera, su territorio svizzero. Cos’abbia voluto dire Renzi nella sua ormai famosa gaffe, qui da noi ancora non siamo riusciti a capirlo. Ma in fondo nessuno se l’è presa veramente. Qualche sberleffo su twitter, qualche frecciatina su Facebook, ma nessun incidente diplomatico.
Tant’è che Renzi, come la Merkel e come una lunga lista di personalità e capi di stato europei, è invitato all’inaugurazione. E ci mancherebbe altro, visto che per quanto svizzera (tutta svizzera) la galleria si appresta a diventare l’arteria principale del traffico merci del vecchio continente. Tanta bella gente, insomma. E ovviamente qualche scontento.
In Ticino ha fatto scalpore l’uscitaCollegamento esterno di alcuni granconsiglieri (che sono i deputati al parlamento cantonale) che si sono lamentati di non essere stati invitati all’inaugurazione: “ma come -si son detti- questi vengono qui, scavano per anni nel nostro territorio, ci faranno passare tonnellate di roba, e manco ci invitano?”
Per fortuna, ancora una volta, i social con la loro consueta dose di sarcasmo hanno saputo dare al tutto la giusta dimensione. Prontamente, su Facebook, è stato creato un evento alternativo per le cenerentole di Alptransit, con obbligo di imbucata e cena a sbafo a base di pietanze e vini rigorosamente ticinesi.
Sì perché un’altra lamentatio ticinensis ha riguardato il fatto che il catering della mega festa è stato affidato a una grossa ditta di Lucerna. “Un altro appalto finito oltralpe” il coro di parte della minoranza confederata, che evidentemente spesso e volentieri trova più comodo sentirsi minoranza che confederata.
Sarà forse per questo che nessun politico ticinese potrà prendere la parola nel corso dell’inaugurazione? Si temevano polemiche? A parte gli scherzi, questaCollegamento esterno è forse la lamentela che più ci sta. La galleria è su territorio ticinese, Urano e in parte grigionese. Forse 5 minuti ai presidenti dei governi locali li si potevano anche dedicare.
Anche perché il tempo per far benedireCollegamento esterno la galleria a destra e a manca lo si è trovato. Il San Gottardo avrà infatti uno stuolo di rappresentanti religiosi ad officiare. Prete cattolico (e ok: mica sarà “san” per niente), pastora protestante (e ok: i protestanti sono pur sempre un quarto della popolazione svizzera), imam (col rischio di far strozzare qualche invitato di estrema destra mentre ingurgita tramezzini all’emmenthal, e persino un rabbino (ebraici in Svizzera: 0.2%).
Col risultato che se già prima c’era chi si chiedeva cosa c’entrasse la religione con un buco nella montagna, a sto punto qualcuno si è chiesto perché buddisti, induisti e taoisti debbano essere negletti.
De facto Alptransit, pensato per trasferire il traffico merci dalla strada alla ferrovia, almeno per un giorno diverrà un’opera multireligiosa. Dall’ecologia all’ecumenismo il passo è breve.
Gino Ceschina
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Illustrazione di Corrado Mordasini
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