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Cosa rimane del ’68 tra buone e cattive eredità

Vecchia immagine in bianco e nero di un uomo con un megafono sulle spalle di un altro manifestante; folla attorno
RSI-SWI

Cosa resta, del '68? Intervista allo storico Paolo Pombeni, dell'Università di Bologna, che alla domanda ha risposto con un intero libro.

Il rapporto tra le generazioni e tra i sessi, come il ruolo della scuola o della Chiesa, erano già stati messi in discussione. La contestazione del 1968 amplificò tutto, generando un’epoca di grandi cambiamenti.

Un periodo che, però, ha lasciato un’eredità complessa, come la lotta all’autoritarismo travisata in lotta a ogni forma di autorità, o lo slogan “tutto e subito” che ha travolto il senso della pazienza storica.

“Questa è una delle peggiori eredità del ’68”, dice al Tg della Radiotelevisione svizzeraCollegamento esterno Paolo Pombeni. Il quale non manca di notare come i contestatori di una volta, diventati classe dirigente, abbiano smesso di invocare il ricambio generazionale.

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