Un sentiero tra Ticino e Italia per “avvicinare” la Vallemaggia a Berna e alla Svizzera Romanda

Il progetto Interreg "Trova Ch-It" prevede il ripristino dei sentieri tra Cimalmotto, in val Rovana, e Montecrestese, in Piemonte, e il recupero di tre bivacchi nei pressi del confine. L’obiettivo è aprire la Vallemaggia ai turisti provenienti dalla Svizzera Romanda e da Berna.
La Vallemaggia guarda a ovest, verso la Svizzera Romanda e Berna, alla ricerca di nuovi turisti. Dieci mesi dopo l’alluvione e la frana della notte tra il 29 e il 30 giugno scorsi, è tempo di ripartenze: l’inizio della nuova stagione turistica, dopo un 2024 che ha fatto segnare un meno 25% nei pernottamenti in valle rispetto all’anno precedente, coincide con l’avvio di un nuovo progetto Interreg Italia-Svizzera che interessa il territorio valmaggino.
Un nuovo percorso escursionistico transfrontaliero
Il progetto Interreg si chiama Trova Ch-It, Territori tra Ossola e VallemaggiaCollegamento esterno, prevede un investimento di oltre 1,6 milioni di euro e di 330’000 franchi svizzeri, e ha l’obiettivo di collegare, attraverso un sentiero escursionistico, due territori che condividono, in termini numerici, la stessa marginalità rispetto ai flussi turistici che gravitano sulle sponde del lago Maggiore.

Questo percorso, che si snoderà lungo sentieri esistenti che saranno recuperati e messi in sicurezza, unirà la località ticinese di Cimalmotto (frazione di Campo Vallemaggia) a quella piemontese di Montecrestese, nel Verbano-Cusio-Ossola. Verranno inoltre sistemati e resi fruibili tre bivacchi lungo il sentiero: si tratta dell’Alpe Corte Nuovo, dell’Alpe Coipo e dell’Alpe Lago. Si trovano nei pressi del confine, in territorio italiano, e consentiranno di dividere il percorso in più tappe, aprendolo alla fruizione di un pubblico non solo di alpinisti esperti, ma anche di escursionisti amatoriali e appassionati.
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In territorio elvetico – spiega Timo Cadlolo, il coordinatore di Antenna Vallemaggia, l’agenzia di sviluppo territoriale che è anche il capofila svizzero del progetto Interreg – “gli interventi riguardano anche la creazione di una via in cresta sul crinale del Pizzo Bombögn, tra Campo Vallemaggia e Bosco Gurin, e di un breve sentiero circolare, percorribile in tutte le stagioni, con partenza e arrivo a Cimalmotto, dove verrà allestito anche un servizio igienico a disposizione degli escursionisti”.

Nel comune piemontese di Crevoladossola, invece, con circa 800’000 euro si concluderanno i lavori di recupero dell’antica torre napoleonica – alta sei piani e affacciata sul torrente Diveria – per farne una struttura ricettiva extralberghiera.
Aprirsi a un nuovo pubblico di turisti
“Per noi questo progetto Interreg rappresenta un modo per aprirci verso ovest, verso lo snodo di Domodossola e quindi a tutto il Piemonte, ma è anche il tentativo di avvicinarci al Vallese e a Berna, regioni storicamente lontane dal Ticino” osserva Cadlolo.
“Con l’apertura della galleria del Lötschberg sono diminuiti sensibilmente i tempi di percorrenza tra Berna e Domodossola, città dove già oggi molti turisti svizzeri si recano al mercato nel fine settimana. Si tratta di una platea di potenziali visitatori anche per il territorio della Vallemaggia”. In che modo? Intenzione del progetto Trova Ch-It è di promuovere un turismo lento e di attrarre visitatori disposti a muoversi unendo spostamenti a piedi con mezzi di trasporto pubblici. “Da Domodossola si può proseguire il viaggio a bordo della ferrovia Vigezzina-Centovallina fino a Locarno, risalire la Vallemaggia con il bus della Fart e, infine, con l’Autopostale, da Cevio fino a Campo Vallemaggia e Cimalmotto. Da lì, attraverso il sentiero escursionistico che verrà recuperato, si può rientrare in Italia a piedi”.
“Per la Vallemaggia – prosegue Cadlolo – la Svizzera Romanda e Berna sono mercati da conquistare e questa iniziativa può essere un trampolino di lancio per invogliare nuovi turisti a venire in queste aree, che storicamente sono più legate a chi abita nella Svizzera interna e nel sud della Germania.

Territori di confine, storie che uniscono
Vallemaggia e val d’Ossola, sostiene Timo Cadlolo, sono territori che “si prestano a venire valorizzati congiuntamente anche per via di storie ed episodi che dimostrano il legame tra i due lati del confine”.
Per questo motivo verrà realizzata una guida multimediale che consentirà di conoscere il territorio anche attraverso curiosità e aneddoti: oltre ai più noti episodi legati alla Seconda guerra mondiale e agli anni del contrabbando, verrà approfondita la vicenda della valle Cravariola. Un territorio italiano benché geograficamente più facilmente accessibile dalla Svizzera, perché al di là delle montagne. A decidere se quel territorio (e soprattutto quegli ambitissimi alpeggi) fosse italiano oppure elvetico, nel 1874 fu chiamato l’ambasciatore statunitense a Roma, Georges Marsh, il quale stabilì che dovesse rimanere all’Italia, “benché ragioni di convenienza e di mutuo interesse ne consiglino la cessione alla Svizzera”.
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