La televisione svizzera per l’Italia

Ristorni dei frontalieri: da Regione Lombardia 14 milioni a Province e Comunità montane

due uomni e una donna
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana (a destra), l'assessore agli Enti locali Massimo Sertori e l'ex assessore alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi in occasione di un incontro con il Governo ticinese nel 2018 a Bellinzona. Ti-Press

La Regione Lombardia ha proceduto lunedì alla ripartizione dei ristorni delle imposte a carico delle lavoratrici e dei lavoratori frontalieri relative al 2023 versate nei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese.

Nelle casse delle Province e delle Comunità montane della Lombardia finiranno 14’173’000 euro, a titolo di ristorno fiscale delle imposte prelevate in Svizzera ai lavoratori e alle lavoratrici frontalieri.

È quanto hanno annunciato lunedì il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore a Enti locali, Montagna e ai Rapporti con la Confederazione elvetica, Massimo Sertori, dopo l’approvazione in Giunta della delibera dell’attribuzione delle risorse ai territori.

La somma è leggermente superiore a quella attribuita nel 2024Collegamento esterno, quando furono stanziati poco meno di 13 milioni di euro.

“Le leggi vigenti – hanno spiegato Fontana e Sertori – stabiliscono precisi criteri perché il ritorno fiscale delle imposte versate da questi lavoratori torni ai territori di confine per finanziare opere e interventi nelle Comunità Montane e nelle Province all’interno dei cui territori sono situati i Comuni di frontiera. A queste risorse si aggiungono quelle versate [dal Ministero dell’economia e delle finanze, ndr.] direttamente ai comuni di frontiera che hanno una percentuale di frontalieri minore del 3% dei cittadini residenti”.

“Interventi concreti sul territorio”

La parte corrisposta dalla Regione rappresenta infatti solo una parte di quanto Ticino, Grigioni e Vallese versano al Ministero dell’economia e delle finanze, che poi si occupa di ripartire la somma. Nel 2023, infatti, dalla Svizzera sono stati erogati 108 milioni di franchi (116 milioni di euro).

“Si tratta di risorse importanti – hanno sottolineato Fontana e Sertori – che potranno essere utilizzare per interventi concreti sui territori di frontiera, dove risiedono, dormono e da cui, ogni giorno, partono, spesso anche molto presto, per lavorare nella vicina Svizzera”.

>>> Il meccanismo dei ristorni esiste da ormai 50 anni. Come funziona? E quanti soldi sono stati versati nelle casse dello Stato italiano in questi anni?

Altri sviluppi
Code a Ponte Chiasso per entrare in Svizzera.

Altri sviluppi

Relazioni italo-svizzere

Il contributo miliardario del Ticino all’Italia grazie ai frontalieri

Questo contenuto è stato pubblicato al Nei 50 anni di validità del vecchio accordo sulla tassazione dei lavoratori e lavoratrici frontaliere, il Canton Ticino ha versato nelle casse dello Stato italiano 2 miliardi di franchi sottoforma di ristorni fiscali.

Di più Il contributo miliardario del Ticino all’Italia grazie ai frontalieri

La Regione Lombardia ha deciso di versare in una sola tranche alle Comunità Montane e alle Province l’intero importo legato al ristorno fiscale delle imposte. Le Province, a loro volta, dovranno definire i criteri per distribuire le quote spettanti ai Comuni coinvolti nei progetti previsti dai piani provinciali, assegnando il 50% come anticipo e il restante 50% al termine dei lavori, previa verifica della loro corretta esecuzione.

“Ora sarà fondamentale che gli enti beneficiari utilizzino in modo efficace queste risorse, trasformandole in opere e servizi capaci di migliorare la qualità della vita dei cittadini e di sostenere lo sviluppo dei territori di confine – ha sottolineato l’assessore all’Università, Ricerca, Innovazione Alessandro Fermi. I frontalieri nel Comasco rappresentano una corposa rappresentanza che presta la propria opera lavorativa nei Cantoni svizzeri: attraverso questi ristorni vengono ‘compensate’ le zone territoriali di loro appartenenza”.

Nel dettaglio, a ricevere gli importi più consistenti sono le Province di Varese e Como, che si sono viste attribuire rispettivamente 5,2 e 4,3 milioni di euro. Tra le Comunità montane, quella che incassa di più è il Triangolo Lariano, con 1,1 milioni di euro.

Un meccanismo che prenderà fine nel 2034

Il meccanismo dei ristorni rimarrà in vigore sino alla fine del 2033. Il nuovo accordo sull’imposizione dei lavoratori e delle lavoratrici frontalieri, entrato in vigore nel luglio 2023, distingue tra “vecchi” e “nuovi” frontalieri.

I primi continueranno ad essere tassati alla fonte solo in Svizzera fino alla loro pensione. I secondi sono invece tassati direttamente dallo Stato italiano. I Cantoni di confine continueranno a riversare all’Italia il 40% delle imposte pagate in Svizzera dai “vecchi” frontalieri fino appunto alla fine del 2033. Dal 2034, se ci saranno ancora “vecchi” frontalieri, questi ultimi continueranno a essere tassati al 100% in Svizzera e la Confederazione potrà trattenere la totalità del gettito fiscale.

Dopo quella data i ristorni saranno definitivamente aboliti, ma spetterà al Governo italiano garantire ai Comuni di confine forme di compensazione finanziaria secondo quando pattuito negli accordi sottoscritti tra i due Stati.

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR