In manette i gestori di Wip Finance, la società svizzera che voleva acquistare Visibilia da Santanchè

I reati ipotizzati dalla Procura ticinese nei confronti della presidente e del direttore della fiduciaria luganese sono quelli di truffa e appropriazione indebita, amministrazione infedele e riciclaggio di denaro.
Due persone, una cittadina svizzera di 48 e un cittadino italiano di 39 anni domiciliati nel Luganese, sono state arrestate per presunti reati finanziari.
I due sarebbero rispettivamente la presidente e il direttore della società Wip Finance SACollegamento esterno che ha sede nel comune di Paradiso, nell’agglomerato urbano di Lugano.
In primavera, la Wip Finance SA era stata messa sotto inchiesta dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMACollegamento esterno, che corrisponde pressappoco alla CONSOB italiana). La notizia degli arresti è stata anticipata dal giornale italiano Il Fatto QuotidianoCollegamento esterno e confermata dal Ministero pubblico e dalla polizia cantonale con l’apertura di un procedimento penale.
Negli scorsi giorni, gli uffici dei due indagati sono stati oggetto di perquisizioni e sequestri di materiale cartaceo e informatico.
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Ciò che l’inchiesta vuole accertare, si legge in una nota della Procura, è “se sussistano i presupposti di natura penale nell’ambito di una estesa attività di raccolta e gestione di fondi (investimenti finanziari) in Svizzera e all’estero”.
I reati ipotizzati sono quelli di truffa e appropriazione indebita, amministrazione infedele e riciclaggio di denaro. Ulteriori atti istruttori, conclude il comunicato, verranno valutati nei prossimi giorni in base all’esito delle verifiche e degli accertamenti.
I legami con la società di Santanchè
Wip Finance era già balzata agli onori delle cronache – soprattutto quelle italiane – per i suoi legami con il gruppo Visibilia, editore di giornali come Ciak, Novella 2000 e Visto.
Fino al 2022, Visibilia è stata presieduta e amministrata da quella che oggi è la ministra italiana del turismo, ossia Daniela Santanchè.
Sono proprio le quote di maggioranza di Visibilia appartenenti a Santanchè – il 75% – che Wip Finance si sarebbe offerta di acquistare alla fine del 2024.
La transazione, dal valore di oltre 2 milioni di euro, ha però subìto una battuta d’arresto in quanto Wip Finance, dopo l’apertura dell’inchiesta della FINMA, non ha potuto procedere alla transazione se non con il consenso di un avvocato nominato dalla FINMA stessa.

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Questi 2 milioni sarebbero serviti a rientrare solo in parte delle spese (di circa 4 milioni di euro) sostenute dalla ministra allo scopo di evitare la bancarotta di Visibilia.
La notiziaCollegamento esterno è stata data anche in questo caso dal giornale italiano Il Fatto Quotidiano, che segue la vicenda da vicino, e confermataCollegamento esterno dalla Radiotelevisione svizzera in lingua italiana (RSI).
Secondo informazioni raccolteCollegamento esterno dal Corriere del Ticino, i due arresti attuali non sono tuttavia legati agli affari che la presidente e il direttore di Wip Finance hanno tenuto con Visibilia.
Le indagini su Visibilia
Nell’ottobre 2022, qualche settimana dopo le elezioni italiane e la nomina di Santanchè a ministra, la procura di Milano aveva dato seguito ad un esposto ricevuto dai soci di minoranza di Visibilia che avevano denunciato irregolarità nella gestione della società. Anche in quel caso è stata aperta un’indagine (cui è seguita quella della FINMA e lo stop alla transazione di Wip Finance).
L’ipotesi di reato perseguita dai magistrati milanesi è quella di falso in bilancio ed è basata sul sospetto che la dirigenza della società abbia fornito dati falsi sui conti dell’azienda. La ministra italiana del turismo non è infatti l’unica indagata: figurano anche il suo attuale e il suo ex compagno, membri della famiglia e altri membri della direzione, per un totale di 16 persone oltre a Santanchè.
Nel mese di gennaio 2025, una giudice del Tribunale di Milano ha rinviato a giudizio la ministra, chiamata a rispondere delle accuse di false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta nella gestione di Visibilia per il periodo 2019-2022 (le questioni legate all’amministrazione negli anni 2016-2018 sono invece cadute in prescrizione).
Santanchè che fino ad allora aveva negato ci fosse un’indagine in corso sul suo operato, ha respinto le accuse, affermando la propria innocenza.
Non è l’unica inchiesta
I nomi della presidente e del direttore di Wip Finance, arrestati negli scorsi giorni, non sono però apparsi solo nel quadro di queste indagini. Come riporta il Corriere del TicinoCollegamento esterno, figurano infatti anche in un’altra inchiesta italo-svizzera e sarebbe proprio nel quadro di questi accertamenti che la Procura è giunta ai due mandati di arresto.
Alcune società in cui le due persone figuravano in ruoli dirigenziali sono infatti apparse anche nelle carte dell’inchiesta europea Moby DickCollegamento esterno, riguardante una maxi-frode all’IVA che vede coinvolta anche la malavita.
La Procura europea era in particolare convinta che un uomo vicino al clan camorristico napoletano Di Lauro fosse in realtà il gestore di una di queste società (il suo nome figurava a Registro di commercio), riportaCollegamento esterno ancora il foglio ticinese.
Quest’uomo, al momento dell’arresto a Ginevra, sarebbe stato trovato in possesso di una carta di credito intestata alla fiduciaria ed emessa per conto di una società ceca che ha una succursale a Paradiso, gestita proprio dalla Wip Finance SA.

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