Le ramificazioni svizzere dei guai giudiziari di Daniela Santanchè

La ministra italiana del turismo è già stata rinviata a giudizio per falso in bilancio. Ora la vendita delle sue quote a una società svizzera è stata bloccata dalla FINMA, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari.
Daniela Santanchè è protagonista di diverse vicende giudiziarie legate all’attività imprenditoriale che svolgeva nel gruppo editoriale Visibilia (che tra gli altri pubblica i giornali Ciak, Novella 2000 e Visto). Santanchè è stata presidente e amministratrice delegata di Visibilia fino al 2022, quando è entrata a far parte del Governo guidato dalla presidente Giorgia Meloni.
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Ora, la faccenda sta avendo strascichi anche in territorio elvetico. Infatti, anche Wip Finance, la società ticinese con sede a Paradiso che avrebbe dovuto acquisire la maggioranza di Visibilia, è stata messa sotto inchiesta dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMACollegamento esterno, che corrisponde pressappoco alla CONSOB italiana). Ma andiamo con ordine.
Cosa è successo con Visibilia
Nell’ottobre 2022, qualche settimana dopo la nomina di Santanchè a ministra, la procura di Milano aveva dato seguito ad un esposto ricevuto dai soci di minoranza di Visibilia che avevano denunciato irregolarità nella gestione della società. È quindi stata aperta un’indagine.
L’ipotesi di reato è di falso in bilancio ed è basata sul sospetto che la dirigenza della società abbia fornito dati falsi sui conti dell’azienda. La ministra italiana del turismo non è infatti l’unica indagata: figurano anche il suo compagno, l’ex compagno e membri della famiglia, oltre ad altri membri della direzione, per un totale di 16 persone oltre a Santanchè.
Oltre al falso in bilancio, Santanchè è anche accusata di aver partecipato, durante la pandemia di coronavirus, a una presunta truffa ai danni dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS). La truffa si sarebbe verificata attraverso l’indebita gestione della cassa integrazione per 13 dipendenti delle società del gruppo Visibilia e le irregolarità riguarderebbero 126’009 euro ottenuti tra il 2020 e il 2021.
Santanchè è anche indagata per bancarotta fraudolenta in merito al fallimento di Ki Group, un’azienda torinese di alimentari biologici di cui era stata amministratrice dal 2019 al 2021.
Un’altra imputazione riguarda una presunta frode fiscale risalente al 2019, quando Santanchè, in qualità di legale della società Biofood Italia, avrebbe aiutato l’ex compagno a evadere il fisco. Un’accusa, quest’ultima, archiviata nel gennaio 2024 dal momento che il giudice ha ritenuto non ci fossero prove sufficienti della sua conoscenza riguardo allo stato del debito fiscale dell’uomo.
Il rinvio a giudizio
Nel mese di gennaio 2025, una giudice del Tribunale di Milano ha rinviato a giudizio la ministra, chiamata quindi a rispondere delle accuse di false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta nella gestione di Visibilia per il periodo 2019-2022 (le questioni legate agli anni 2016-2018 sono invece cadute in prescrizione).
Santanchè che fino ad allora aveva negato ci fosse un’indagine in corso sul suo operato, ha respinto le accuse, affermando la propria innocenza.
I risvolti svizzeri
Alla fine del 2024, Santanchè ha deciso di vendere le sue quote di Visibilia. A tal proposito, si è parlato di un contratto preliminare di compravendita con una società di gestione patrimoniale di Paradiso, vicino a Lugano – la Wip FinanceCollegamento esterno – che sarebbe dovuta entrare in possesso del 75% delle azioni di Visibilia entro la fine del mese di marzo.
La transazione, dal valore di 2 milioni di euro, ha però subìto una battuta d’arresto in quanto la Wip Finance sarebbe finita in un’inchiesta dell’Autorità federale di vigilanza dei mercati (FINMA) e non può quindi procedere se non con il consenso di un avvocato nominato dalla FINMA stessa.
Questi 2 milioni sarebbero serviti a rientrare solo in parte delle spese sostenute dalla ministra (di circa 4 milioni di euro) allo scopo di evitare la bancarotta di Visibilia.
La notiziaCollegamento esterno è stata data dal giornale italiano Il Fatto Quotidiano e confermataCollegamento esterno dalla Radiotelevisione svizzera in lingua italiana (RSI). La RSI ha infatti verificato il registro di commercio del Canton Ticino, in cui si legge, riporta il sito di informazione, che in data 18 marzo scorso la FINMA ha nominato l’avvocato Francesco Naeff, titolare di un’inchiesta e supervisore delle transazioni.
Non si ha per ora certezza del fatto che la decisione della FINMA sia legata alle inchieste italiane a carico della ministra del turismo. Il Fatto Quotidiano scrive tuttavia che sarebbe stato, anche in questo caso, un azionista di minoranza di Visibilia a presentare un esposto per riciclaggio ai magistrati di Lugano.
Nel frattempo, la ministra del turismo ha anche affrontato una mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle e appoggiata dal Partito democratico e da Alleanza verdi e sinistra. La mozione è stata respinta con 134 voti favorevoli, 206 contrari e un astenuto, ma ha posto molta attenzione sulla figura di Daniela Santanchè e la legittimità della sua carica pubblica.
Aspetti in comune
Tra i primi a rendere note le indagini in corso su Daniela Santanchè, già nel giugno del 2023, figura il programma investigativo di Rai Tre Report. Ma Report si è già occupato anche di Wip Finance.
A inizio 2025, è infatti andata in onda su Rai Tre un’intervista ad Altair D’ArcangeloCollegamento esterno, uomo d’affari in rappresentanza della Wip Finance che si autodefinisce businness developper.
Oltre a parlare dei legami con Visibilia, il programma giornalistico ha anche approfonditoCollegamento esterno i problemi giudiziari passati di D’Arcangelo che, tra le altre cose, avrebbe anche gestito fino a 98 società operative solo sulla carta e intestate a prestanomi con i quali avrebbe messo in piedi operazioni immobiliari fittizie allo scopo di creare falsi crediti.
La replica di Wip Finance
“La nostra società non è stata costituita ad hoc per favorire alcuna operazione specifica, incluso l’acquisto di una partecipazione del 75% in Athena Pubblicità s.r.l, controllante del gruppo Visibilia”. Lo si legge in una nota datata gennaio 2025 con cui Wip Finance ha fatto una serie di precisazioni in merito alla trasmissione televisiva Report.
La premessa è che la “società di diritto svizzero attiva da oltre 14 anni e guidata fin dalla sua fondazione dalla stessa amministratrice Jane Lepori-Sassu, opera con trasparenza e nel pieno rispetto delle normative federali”. Dopo di che si nega la sua costituzione ai fini della vendita di Visibila da parte della ministra e si specifica che “l’acquisizione è il risultato di un’attenta valutazione e deliberazione da parte del nostro organo amministrativo, nell’ambito di una strategia di investimento mirata al risanamento e allo sviluppo del settore editoriale, ramo di interesse della nostra società”.
Sempre da Wip Finance, riferiscono che il signor Altair D’Arcangelo, nel servizio tv ritenuto l’uomo chiave dell’operazione, “opera esclusivamente in qualità di business developer. Non è né socio né investitore” e non ha nemmeno partecipato “a tali trattative, essendo del tutto estraneo agli accordi sottoscritti” dopo la “consulenza degli avvocati delle rispettive parti”.
“Infine – chiude la nota – respingiamo con fermezza qualsiasi insinuazione priva di fondamento che potrebbe emergere da ricostruzioni arbitrarie”.
Il servizio del TG della RSI del 31 marzo 2025:

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