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Verbano Cusio Ossola e la voglia di Lombardia

Si voterà. Il comitato referendario non ha dubbi. Il referendum è lanciato. I cittadini della provincia piemontese del Verbano Cusio Ossola entro la fine dell'anno dovranno esprimersi se affrancarsi da Torino ed entrare a far parte della regione Lombardia. I motivi sono tanti, da quelli economici a quelli culturali.

“Noi siamo lombardi, non abbiamo nulla di piemontese”. Così si esprimono i cittadini della Val d’Ossola che sentono Torino lontana, troppo lontana. D’altra parte la popolazione della provincia del Verbano Cusio OssolaCollegamento esterno (VCO) nel cuore di sente lombarda da sempre e solo amministrativamente è legata al Piemonte. 

La storia poi ci racconta di una regione che sin dal 1381 è appartenuta al Ducato di Milano e solo nel 1743 queste terre furono cedute al Piemonte come bottino di guerra a seguito del trattato di Worms.

Un primo passo verso una maggior autonomia rispetto al Piemonte fu fatto nel 1992 quanto è nata la provincia, staccatasi da quella di Novara. Ora con il referendum si vuole fare un ulteriore passo: affrancarsi dal Piemonte.

Il 3 maggio scorso il Consiglio provinciale ha infatti dato il via formale alla procedura referendaria con la presentazione del quesito: “Volete che il territorio della provincia del Verbano Cusio Ossola sia separato dalla regione Piemonte per entrare a far parte integrante della regione Lombardia?”. E questo dopo che il comitato ha raccolto le firme necessario per avviare questa procedura.

Non si tratta di un sogno impossibile

Il percorso tracciato dagli iniziativisti è più che fattibile. Anche perché previsto dalla Costituzione italianaCollegamento esterno. Inoltre non è più previsto il duplice referendum regionale. Le due regioni devono essere sentite ma il loro parere non è vincolante. Basta il voto della provincia e naturalmente il consenso della Lombardia. Un consenso che Maroni prima e Fontana poi –  ci hanno raccontato i promotori del referendum – hanno garantito alla provincia.

E non si tratta nemmeno di una novità. Nel 2009 sette comuni della Valmarecchia sono passati dalle Marche all’Emilia Romagna. Più recentemente, il 16 dicembre 2017, il comune di Sappada è passato dalla provincia di Belluno (Veneto) alla provincia di Udine (Friuli Venezia Giulia).

Perché la Lombardia?

Al di là del sentirsi culturalmente lombardi , far parte della regione Lombardia significa anche avere importanti vantaggi economici. La VCO è una delle tre province montane italiane riconosciute (Sondrio e Belluno le altre due). La Lombardia in questo caso permette tra l’altro il mantenimento sul territorio dei canoni idrici: secondo i calcoli, 18 milioni di euro resterebbero alla provincia. 

Ma non solo. Si parla di riduzione dell’IRPEFCollegamento esterno, del bollo dell’automobile più basso, dello sconto della benzina ai distributori di confine. Una sanità, a detta degli iniziativisti, più economica e di alto livello.

Non da ultimo, le vie di comunicazione della provincia portano direttamente a Milano. 

Altri sviluppi


Dopo che il 3 maggio scorso il Consiglio provinciale – come detto – ha dato il via formale alla procedura referendaria, il 13 giugno è stata depositata alla cancelleria della Corte di Cassazione la richiesta di indizione del referendum. Si tratta – come ci racconta Luigi Spadone, vicepresidente del comitato referendario – di una questione formale. 

Indicativamente entro al fine dell’anno i cittadini della provincia potrebbero essere chiamati alle urne. Ma sentiamo dallo stesso Spadone tutto l’iter della procedura:

Altri sviluppi


Raccogliere le cinque mila firme per avviare tutto il processo è stato relativamente semplice. Ora, se si dovesse arrivare al voto – come è molto probabile che sia – occorre innanzi tutto raggiungere il quorum. Poi non basta un voto leggermente positivo per poter avviare il processo. Infatti, sempre secondo Luigi Spadone, occorre che ci sia una maggioranza importante per poter legittimamente sperare che si arrivi alla legge del trasferimento della provincia dal Piemonte alla Lombardia. 

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