La città sulla Limmat è a rischio di bolla immobiliare.
Keystone-SDA
Avere una casa in proprietà a Zurigo risulta essere un sogno impossibile per sempre più persone: la città è ad alto rischio di bolla immobiliare.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
Keystone-ATS
Zurigo figura fra le città mondiali a maggiore rischio di bolla immobiliare, subito dopo la coppia Miami-Tokyo, e sulla scia del boom dei prezzi degli ultimi anni avere una casa propria nella città sulla Limmat è ormai un lusso.
È la conclusione a cui giungono esperti ed esperte di UBS nell’ambito della loro analisi annuale Global Real Estate Bubble Index.
Acquistare un immobile di proprietà a Zurigo costa oggi quasi il 25% in più rispetto a cinque anni fa in termini reali, sottolineano gli analisti e le analiste della grande banca. Negli ultimi quattro trimestri l’agglomerato ha inoltre registrato uno dei più alti aumenti degli affitti di tutte le città oggetto dello studio. La quota di abitazioni di proprietà risulta così in calo, poiché i nuovi condomini sono spesso affittati. “A causa della limitatissima mole di case di proprietà a Zurigo, queste saranno sempre più percepite come un bene di lusso”, si legge nel rapporto.
La situazione è un po’ diversa a Ginevra: dalla pandemia i prezzi sono saliti solo della metà rispetto a Zurigo. Sono circa il 10% più alti in termini reali rispetto a cinque anni fa, ma sono rimasti stagnanti negli ultimi quattro trimestri. L’anno scorso la città di Calvino ha comunque registrato la più forte crescita demografica dal 2015, ponendo fine a un periodo di stagnazione di tre anni: di conseguenza negli ultimi quattro trimestri le pigioni sono progredite più dei redditi.
Miami al primo posto
Le due principali città elvetiche figurano fra le 25 prese in considerazione dai ricercatori e si trovano entrambe ai primi posti. Nel dettaglio, il maggiore rischio di bolla viene riscontrato a Miami (l’indice è a 1,79 punti), tallonata da Tokyo (1,67) e Zurigo (1,51). Più staccate ma con pericolo sempre elevato si trovano anche Los Angeles (1,17), Toronto (1,03) e Ginevra (1,00). Nella categoria di rischio moderato si inseriscono Amsterdam, Sydney, Boston, Francoforte, Monaco di Baviera, Tel Aviv e Hong Kong, Vancouver, Singapore, Dubai – città che ha registrato l’incremento più forte del punteggio – e Madrid. Basso è invece il rischio a San Francisco, Londra, New York, Parigi, Stoccolma, Varsavia, Milano e San Paolo.
I prezzi delle abitazioni, adeguati all’inflazione, nelle città analizzate sono in media circa il 15% più bassi rispetto alla metà del 2022, quando i tassi di interesse hanno iniziato a salire a livello globale. “Le città che hanno registrato le più forti correzioni sono quelle che hanno mostrato un elevato rischio di bolla immobiliare negli anni precedenti”, osserva il dirigente di UBS Claudio Saputelli, citato in un comunicato. I prezzi reali di Francoforte, Monaco di Baviera, Stoccolma, Hong Kong e Parigi sono inferiori di circa il 20% rispetto ai picchi post-pandemia. Vancouver, Toronto e Amsterdam, invece, hanno registrato un calo dei di circa il 10% in termini reali. Negli ultimi quattro trimestri, la crescita dei prezzi delle case è stata contenuta: ma in località ambite come Dubai e Miami si è registrata un’ulteriore impennata.
Spazi sempre più ristretti
Concretamente tutto questo significa che le persone devono vivere in alloggi più piccoli. Lo spazio abitativo economicamente accessibile per un lavoratore qualificato del settore dei servizi è oggi in media del 40% inferiore rispetto al 2021, prima dell’aumento dei tassi di interesse globali. Un deterioramento significativo dell’accessibilità economica non determina però necessariamente una correzione dei prezzi, mettono in guardia gli esperti.
Kiev: “La Svizzera è disponibile a ospitare futuri incontri per la pace”
Questo contenuto è stato pubblicato al
“La Svizzera ha confermato di essere pronta a ospitare futuri incontri volti a trovare una soluzione pacifica al conflitto in Ucraina”. Così ha scritto venerdì su Telegram Andriy Yermak, capo dell'ufficio presidenziale ucraino, riporta l'agenzia italiana Ansa.
“No” del Tribunale federale all’indennizzo degli azionisti di Credit Suisse
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Tribunale federale respinge il ricorso contro la Confederazione presentato da una coppia che aveva acquistato 38'000 azioni del Credit Suisse tra il 10 e il 15 marzo 2023.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Harvard fa causa all'amministrazione Trump per il blocco delle iscrizioni degli studenti stranieri. Nell'azione legale l'ateneo spiega che la decisione dell'amministrazione viola il primo emendamento.
Differenze importanti fra cantoni e regioni nell’apprendimento delle lingue
Questo contenuto è stato pubblicato al
Non tutte le allieve e gli allievi svizzeri raggiungono le competenze di base di comprensione scritta nella lingua di scolarizzazione: la media nazionale è dell'82%, con quote cantonali che variano tra il 69% e l'87%.
Nel 2024 in Svizzera si è lavorato otto minuti in meno per settimana
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel 2024 gli svizzeri hanno lavorato in media 40 ore e 4 minuti per settimana, cioè otto minuti in meno che l'anno prima. Nello spazio di cinque anni la flessione è stata di 50 minuti, emerge dai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST).
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nell'area della frana di Blatten, nella Lötschental in Vallese, stasera è crollata un'altra parte dell'area gravemente instabile sul Kleines Nesthorn. Due terzi del materiale instabile si sono ormai staccati.
Philippe Lazzarini si rammarica che la Svizzera non faccia di più per Gaza
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Commissario generale Unrwa Philippe Lazzarini ritiene "deplorevole" che la Confederazione "non si metta in prima linea" per chiedere l'immediata ripresa degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Come il suo predecessore, anche il nuovo presidente dalla Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), Christophe Darbellay, si è espresso a favore del divieto dei telefoni cellulari nelle scuole.
Obiettivi climatici, alla Svizzera servono molti più impianti solari
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per raggiungere i suoi obiettivi climatici, la Svizzera ha bisogno nettamente più energia da vento e sole. È la conclusione a cui giunge un nuovo rapporto di un consorzio di ricerca elvetico.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Giornata nazionale sui problemi legati all'alcool, che si tiene oggi, mira a sensibilizzare le persone sulle conseguenze negative della stigmatizzazione sociale per chi ha un consumo problematico di bevande alcooliche.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.