Zurigo non ci sta, “non sono stati maltrattati gli attivisti per il clima”

Il Comune replica alle critiche sollevate da esperti/e indipendenti nominati dall'ONU per l'arresto di ambientalisti nel corso di manifestazioni non autorizzate.
Le autorità di Zurigo respingono le accuse di maltrattamenti commessi nel 2020 e nel 2021 contro attivisti per il clima, che si erano successivamente rivolti alle Nazioni Unite.
In una presa di posizione, il Dipartimento di sicurezza della città sulla Limmat sottolinea – in merito alle critiche espresse dagli esperti/e indipendenti incaricati dall’ONU – come nessuna delle persone menzionate abbia sporto denuncia o inoltrato ricorso.
+ Le proteste per il clima hanno bisogno della disobbedienza civile?
Questi si erano invece detti preoccupati per possibili “restrizioni indebite e ingiustificate dei diritti”, affermazione che ha innescato la reazione delle autorità comunali zurighesi.
Le autorità respingono le accuse
In particolare, la polizia respinge qualsiasi accusa di uso sproporzionato della forza e ritiene di aver tenuto sufficientemente conto delle libertà fondamentali.
“Le persone interessate erano libere di difendersi dalle presunte inadempienze delle autorità di perseguimento penali”, precisa una nota. “Che lo facciano ora, diversi anni dopo, in modo generico con questi mezzi – aggiunge la Città – è difficilmente comprensibile per la polizia cittadina e non sembra essere particolarmente credibile”.
La tesi degli esperti
Martedì i cinque relatori speciali delle Nazioni Unite hanno espresso alle autorità federali la loro inquietudine in relazione al perseguimento nel 2020 e 2021 di attivisti per il clima, alcuni dei quali di Extinction Rebellion, arrestati durante manifestazioni non autorizzate.
Le manifestazioni “costituiscono degli atti di disobbedienza civile in linea con il diritto internazionale”, sottolineano i relatori speciali. Questi si dicono pure inquieti per le detenzioni prolungate senza comparizione davanti a un procuratore, che possono durare anche più di due giorni, nonché per l’accesso limitato ad avvocati.
Le autorità federali avevano risposto qualche giorno fa alla lettera del gruppo di commissari internazionali ma le loro indicazioni non sono ancora state rese pubbliche (la presa di posizione della città di Zurigo era allegata a tale lettera).

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