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WEF, bilancio elvetico tra neutralità ed Europa

Alain Berset al WEF di Davos.
Berset ha ribadito che il diritto alla neutralità impedisce ogni tipo di esportazione e riesportazione di armi, poiché ne va della credibilità del Paese. © Keystone / Laurent Gillieron

Il presidente della Confederazione Alain Berset ha stilato il suo bilancio della settimana di lavori al Forum economico mondiale (WEF) di Davos, evocando numerosi incontri bilaterali, con alcuni temi che hanno fatto la parte del leone.

La situazione della sicurezza in Europa e l’impegno della Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell’ONU sono stati i due temi prioritari sull’agenda del presidente della Confederazione, è emerso da una conferenza stampa tenuta giovedì.

Berset ha però tenuto a dire che la settimana è iniziata con la Conferenza sulla cultura della costruzione, considerata molto importante. “Ha funzionato molto bene” e si sono trovate diverse soluzioni nel settore.

Neutralità

Importante è stato l’incontro con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, incentrato sul ruolo della Svizzera e sulle aspettative nei suoi confronti. Stoltenberg ha invitato la Confederazione a giocare un ruolo nel conflitto che si sta svolgendo in Ucraina.

Un colloquio c’è poi stato anche con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Anche in questo caso, oltre alle questioni bilaterali, si è parlato di neutralità. Da tempo la Germania cerca infatti di esportare verso l’Ucraina aiuti militari con componenti svizzere.

Come aveva già fatto nel suo discorso d’apertura, il presidente della Confederazione ha riaffermato la solidarietà della Svizzera con le popolazioni colpite dalla guerra. Berset ha anche ribadito che il diritto alla neutralità impedisce ogni tipo di esportazione e riesportazione di armi, poiché ne va della credibilità del Paese.

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Europa

I numerosi incontri bilaterali hanno poi permesso di affrontare ancora una volta i temi legati all’Europa. Nel corso dei colloqui, Berset ha sottolineato gli identici valori condivisi da Svizzera e Unione europea (Ue) e l’impegno comune profuso su un gran numero di questioni che riguardano l’intero continente.

In tale contesto è stato anche affrontato il tema dell’associazione della Svizzera ai programmi europei Horizon Europe ed Erasmus+, al momento sospesa. Nell’intento di consolidare e sviluppare buone relazioni, un anno fa il Consiglio federale ha proposto un approccio “a pacchetto”, è stato ricordato. Questa dimostra il chiaro impegno di Berna per le relazioni con Bruxelles.

Altri colloqui e una raclette con “un amico della Svizzera”

Colloqui ci sono poi stati con rappresentanti di Finlandia, Lituania, Lettonia, Moldavia e Georgia, ma anche di Ecuador, Colombia, Costa Rica e Congo, per citarne alcuni. Tempo si è trovato anche per una raclette con il premier del Lussemburgo Xavier Bettel, definito “un amico della Svizzera”.

“Spesso non si trovano soluzioni concrete in questo tipo di contesti, ma gli incontri con le personalità di tutto il mondo sono estremamente importanti per le cooperazioni”, ha detto il presidente rispondendo a una domanda.

Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen

Le dichiarazioni del Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, non costituiscono una “critica”, secondo il Presidente della Confederazione. A Davos (GR), la posizione dettata dalla neutralità svizzera nella guerra in Ucraina “è stata ben compresa”.

“Non vedo altre considerazioni che meritano una replica nelle sue parole”, ha dichiarato Alain Berset alla stampa al termine degli incontri bilaterali al World Economic Forum (WEF). Il Consigliere federale è poi tornato sulla dichiarazione del presidente dell’esecutivo europeo secondo cui “l’astensione non è un’opzione”.

“È ovvio”, ha puntualizzato il Presidente della Confederazione. “Per questo abbiamo ripreso le sanzioni europee” contro la Russia, ha aggiunto.

La questione è stata spesso discussa nei colloqui bilaterali a Davos, ha ammesso il capo del Dipartimento federale dell’Interno. Ma alcuni degli interlocutori dal quale si aspettava delle sollecitazioni in merito non ne hanno parlato.

Coloro che ne hanno parlato, lo hanno fatto in modi diversi. La posizione svizzera “è stata ben compresa”, ha insistito il friburghese. Nel merito, ha ribadito chiaramente che la legge sulla neutralità proibisce non solo l’esportazione ma anche la riesportazione di armi. “Questo fa parte dei contratti” firmati con i partner su questo tema.

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