Si riduce il consenso all’iniziativa anti-burqa
Perde velocità l'iniziativa anti-burqa nella Confederazione. Il vantaggio dei favorevoli, indica il secondo sondaggio diffuso dalla Radiotelevisione svizzera (SSR), si riduce a due punti percentuali.
A dieci giorni dalle votazioni federali del 7 marzo il 49% degli svizzeri, secondo quanto emerge dalle intenzioni di voto raccolte dall’istituto gfs.bern, continua a sostenere l’iniziativa sul “divieto di dissimulare il proprio viso”, a fronte di un 47% di contrari.
Rispetto alla precedente rilevazione i fautori della proposta sono scesi nell’ultimo mese – dal 63 al 46% – soprattutto in Romandia e tra gli svizzeri all’estero, dal 74 al 58% (anche se l’apprezzamento di questi ultimi è superiore a quello della madrepatria).
Oltre Gottardo regna un certo equilibrio (50% di sì e 49% di no) mentre in Ticino i consensi restano elevati (62%). Un’analoga indagine demoscopica condotta dal gruppo Tamedia mostra tendenze analoghe ma lo scarto tra i due fronti è maggiore: al 59% di adesioni all’iniziativa contro il velo integrale – in calo di 7 punti dal 10 febbraio – si oppone il 40% di contrari (+6 punti).
Ma secondo gli esperti l’attuale scarto non garantisce la doppia maggioranza – popolo e cantoni – indispensabile affinché il testo costituzionale possa essere inserito nella Costituzione federale.
Sugli altri due oggetti in votazione il sondaggio SSR attesta che la Legge sui servizi di identificazione elettronica verrebbe bocciata dal 54% degli svizzeri (42% di favorevoli) mentre l’accordo commerciale con l’Indonesia è sostenuto dal 52% dei votanti (41% di contrari).
Per il secondo sondaggio demoscopico in vista delle votazioni federali del 7 marzo 2021, l’istituto gfs.bern ha intervistato 12’166 elettori aventi il diritto di voto selezionati in modo rappresentativo in tutte le regioni linguistiche della Svizzera tra il 10 e il 18 febbraio 2021. Il margine di errore statistico è di +/-2,8 punti percentuali.
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