Il divario tra generi è stato particolarmente forte alle votazioni federali del 24 novembre
Le differenze nel comportamento di voto tra uomini e donne sono state particolarmente marcate per quanto concerne l'ampliamento delle autostrade.
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Donne e uomini hanno votato in modo diverso su tutti e quattro gli oggetti sottoposti al giudizio popolare lo scorso 24 novembre: le prime li hanno bocciati, i secondi accolti, indica l'analisi VOX sul comportamento degli elettori pubblicata venerdì.
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La differenza nel comportamento di voto tra i generi è particolarmente marcata tra le persone con meno di 30 anni.
Quella domenica il popolo svizzero ha respinto con il 52,7% di no il progetto di estensione di sei tratte della rete autostradale, con il 53,8% la rescissione facilitata del contratto a favore di chi possiede l’immobile, e con il 51,6% una stretta sul subaffitto. Gli elettori hanno invece accolto con il 53,3% dei consensi il nuovo sistema di finanziamento delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie.
L’analisi, finanziata dalla Confederazione, è stata realizzata dall’istituto demoscopico gfs.bern, che tra il 25 novembre e il 15 dicembre scorsi ha sottoposto un questionario in rete o su carta a 3’133 persone aventi diritto di voto (1830 nella Svizzera tedesca, 872 in Romandia e 411 nella Svizzera italiana). Il margine di errore è di 1,7 punti percentuali per l’insieme del campione.
Ampliamento delle autostrade, sì degli uomini, no delle donne
Il tasso di partecipazione per i due sessi stando all’indagine è stato identico, pari al 45% per tutti gli oggetti. Ma uomini e donne hanno votato in modo sensibilmente diverso. Il progetto di ampliamento delle autostrade è stato approvato dal 57% dei primi, ma solo dal 38% delle seconde.
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L’elettorato svizzero ha respinto domenica il progetto di estensione di sei tratte della rete autostradale elvetica. Il “no” l’ha spuntata con il 52,7% dei voti.
Il 60% degli uomini ha posto nell’urna un sì al finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie contro il 46% delle donne. In materia di sublocazione l’approvazione degli uomini ha raggiunto il 57%, tra le donne il 40%; e nell’altro oggetto sul diritto di locazione, la disdetta per bisogno personale, i consensi maschili sono stati del 53%, contro il 40% di quelli femminili. Tutte queste differenze sono risultate statisticamente significative: per i due gruppi e i quattro oggetti il margine di errore è compreso tra 3,0 e 3,3 punti percentuali.
Forte mobilitazione a sinistra
La forte mobilitazione delle persone che si collocano politicamente a sinistra contribuisce a spiegare i tre successi referendari. I Verdi sono stati il partito che ha mobilitato maggiormente i propri sostenitori (71%), davanti ai Verdi liberali (PVL, 56%) e al PS (52%). Tutti gli altri partiti hanno mobilitato meno del 50% dei loro affiliati. Il minimo è costituito dal 44% dell’UDC.
Le motivazioni che hanno spinto a rifiutare i tre progetti voluti dal parlamento sono articolate. Complessivamente, i partecipanti alla votazione hanno preso la loro decisione “sulla base del contenuto delle singole proposte”. Sebbene una maggioranza dei votanti riconosca che la rete autostradale attuale stia scoppiando, la presunta mancanza di lungimiranza e la preoccupazione per l’impatto ambientale hanno spinto la maggioranza a votare no.
Per quanto riguarda i due oggetti concernenti il diritto di locazione, si osserva una netta divisione tra inquilini e proprietari. Mentre i primi si sono espressi chiaramente contro tutte e due le proposte, i proprietari si sono espressi a favore. La divisione si evidenzia in particolare per la disdetta per bisogno personale. Per entrambi gli oggetti, molti intervistati, anche tra i proprietari, hanno ritenuto sufficienti le normative attuali.
In merito al finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie c’è stato un certo sostegno “da sinistra fino all’estrema destra”, ma anche dal centro (PVL e il Centro) e dagli strati sociali più elevati, rivela l’indagine. Oltre alla volontà chiaramente espressa di contenere i costi, per alcuni il motivo del sì al progetto è stato il desiderio di una riforma necessaria per un sistema sanitario sostenibile, riassumono gli autori della ricerca.
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