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Violenza domestica in Svizzera: la sofferenza dietro le statistiche

Immagine di una donna che apre la porta della sua casa
Immagine illustrativa. Gli omicidi domestici hanno rappresentato circa il 59% di tutti gli omicidi commessi in Svizzera nel 2022. Keystone / Matelly

La Svizzera è nota a livello internazionale per il suo basso tasso di criminalità, ma quando si tratta di violenza domestica, le donne del Paese si trovano ad affrontare una situazione diversa. In occasione della Giornata delle Nazioni Unite per l'eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, analizziamo cosa c'è dietro la lentezza dei progressi nel ridurre il numero di episodi di violenza domestica nella Confederazione.  

Immaginate di non sentirvi al sicuro in casa vostra, di avere paura della persona con cui condividete la vostra vita, di non poter nemmeno fare una telefonata per salvarvi la vita o di essere seguite ovunque andiate. Cercare aiuto è estremamente difficile per le vittime di abusi domestici.   

Immagine di una donna che guarda nella fotocamera con i capelli corti e la giacca verde
Maribel Rodriguez, direttrice dell’Ufficio per la parità tra donne e uomini del Canton Vaud. Maribel Rodriguez

“Spesso si vergognano e si sentono estremamente isolate, quindi vogliamo fornire loro luoghi sicuri e accessibili dove possano chiedere aiuto, e le farmacie sono perfette per questo”, afferma Maribel Rodriguez, direttrice dell’Ufficio per l’uguaglianza tra donne e uomini del canton Vaud.  

Lunedì l’Ufficio ha lanciato una nuova iniziativa che permetterà di identificare con un’etichetta tutte le farmacie dei cantoni di Vaud, Ginevra e Neuchâtel in cui il personale è stato formato per fornire aiuto e supporto alle vittime di violenza domestica. Questa iniziativa arriva a pochi giorni di distanza dalla barbara uccisione in Italia di una donna di 22 anni da parte dell’ex fidanzato. L’episodio ha scosso l’Italia e ha spinto i media nazionali e internazionali a discutere del diffuso problema della violenza di genere e del femminicidio. Ma la situazione in Svizzera è migliore?  

Perché la violenza domestica non diminuisce in Svizzera?     

Nel 2022, la polizia elvetica ha registrato oltre 19’000 casi di violenza domesticaCollegamento esterno. Se confrontato con altri Paesi come l’Inghilterra e il Galles, che hanno registrato complessivamente 1,5 milioni di casiCollegamento esterno, il numero potrebbe sembrare rassicurante. Tuttavia, se lo analizziamo più da vicino, questo dato racconta una storia diversa.   

Nel 2022 il numero di reati di violenza domestica è aumentato solo del 3,3% rispetto all’anno precedente, “ma questo potrebbe essere dovuto in gran parte al fatto che più persone [al giorno d’oggi] denunciano il problema, quindi fondamentalmente stiamo assistendo a una stagnazione dei casi in Svizzera”, ci dice Gian Beeli dell’Ufficio federale per l’uguaglianza di genere.

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Il problema è proprio questa stagnazione. Rodriguez spiega che il suo team sta già lavorando a molti progetti per fornire alle vittime case sicure e migliorare la comunicazione tra gli uffici di polizia cantonali, ma “la violenza domestica è irrimediabilmente stabile in Svizzera. Nonostante tutto il lavoro che stiamo facendo con gli enti locali e gli ospedali, queste cifre non sembrano diminuire”, afferma.  

Sebbene il tasso di omicidi in Svizzera sia basso, il numero di donne uccise dal partner, dall’ex partner o dai familiari è ancora elevato. Gli omicidi domestici hanno rappresentato circa il 59% di tutti quelli commessi in Svizzera nel 2022.   

Case di accoglienza per donne sotto pressione    

E se è vero che ora un numero maggiore di vittime denuncia abusi subiti in casa, la Svizzera potrebbe non essere pronta a sostenere le loro esigenze nel prossimo futuro. “Sempre più persone ci chiamano e chiedono aiuto, ma i rifugi non diventano più grandi e non abbiamo abbastanza posti”, spiega Blertë Berisha, co-direttrice di DAO, l’organizzazione ombrello dei rifugi per donne in Svizzera e nel Liechtenstein.   

Nel 2022, praticamente tutti i posti nelle strutture di accoglienza per donne erano occupati e, di conseguenza, il personale era sotto pressione e alcune vittime hanno dovuto essere ospitate in hotel. “Questa situazione è inaccettabile, dato il rischio e l’urgenza di questi casi”, afferma Berisha.   

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Ora chiede un maggiore sostegno sia a livello cantonale che federale. “Abbiamo bisogno di finanziamenti sicuri e stabili, non solo di finanziamenti ad hoc”. Tuttavia, mercoledì Collegamento esternoil Governo elvetico ha stabilito le priorità finanziarie per la prossima legislatura e “ha deciso di ridimensionare e posticipare le campagne per la promozione di una maggiore uguaglianza”, afferma Beeli.

Nel 2017 la Svizzera ha aderito alla Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa, il che significa che s’impegna a prevenire e combattere queste forme di violenza, ma la strada da percorrere è ancora lunga. “La realtà è che la Svizzera è ancora indietro in termini di offerta di spazi sicuri specifici per le persone vulnerabili”, continua Berisha.   

+ “Per combattere le violenze sulle donne ci vogliono risorse”

Per esempio, la Svizzera ha solo una casa di accoglienza per ragazze giovani e nessuna struttura per la comunità LBGTQ+, per le persone disabili e per le donne con malattie mentali. “Questo non è sufficiente”, afferma Berisha. “Soprattutto perché la violenza domestica è una questione sociale. Vedo che nella società svizzera c’è la tendenza a incolpare i migranti per questi crimini, ma la verità è che sono un prodotto della società patriarcale in cui viviamo”.   

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Il vero problema, sostiene Berisha, è che la violenza di genere è il risultato di una mentalità patriarcale che riduce le donne a proprietà degli uomini. “È deprimente pensare che la violenza domestica sia solo la punta dell’iceberg. Ci sono donne che soffrono in silenzio per anni, fisicamente e psicologicamente, e spesso non ci rendiamo conto di cosa stia realmente accadendo. Siamo completamente ciechi”, aggiunge Rodriguez, che ritiene necessario un cambiamento culturale.  

“Dobbiamo partire dall’educazione, dobbiamo insegnare ai giovani a rispettare le donne e a non perpetrare questa violenza anche nella loro generazione. Non è un fenomeno isolato, ma è profondamente radicata nella nostra società”.   

Come si colloca la Svizzera a livello internazionale in materia di violenza domestica? 

A livello internazionale, è estremamente difficile confrontare le cifre relative alla violenza domestica e ai femminicidi, soprattutto perché non tutti concordano su questo termine e i vari Paesi registrano gli omicidi di donne nella sfera privata in modi diversi. “In Svizzera abbiamo deciso di non usare il termine femminicidio perché non esiste una definizione chiara”, spiega Beeli.   

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Una statistica dell’Ufficio delle Nazioni Unite sulla droga e il crimine (UNODC) traccia un confronto parziale tra i suoi Stati membri dal quale è emerso che nel 2020 il numero di omicidi di donne e ragazze da parte di un membro della famiglia o del partner per 100’000 abitanti era più alto in Svizzera rispetto a Paesi come Italia, Spagna e Francia. Il dato elvetico era tuttavia inferiore a quello di Stati come Finlandia, Germania e Islanda. Nonostante i loro limiti, i dati UNODC rivelano che Namibia, Russia e Argentina hanno registrato i livelli più alti.  

Nonostante la sua reputazione di essere uno dei Paesi più sicuri al mondo, nel 2021 la Confederazione ha registrato un tasso di uccisioni di donne in ambito domestico superiore alla media europea. “È quindi nostro dovere sradicare gli stereotipi tradizionali sul ruolo femminile che spesso portano alla violenza di genere”, conclude Beeli. 

Traduzione a cura di Marija Milanovic 

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