Vietato l’ingresso in Svizzera all’estremista di destra Martin Sellner
La decisione è stata presa per garantire la sicurezza, ha spiegato l'Ufficio federale di polizia (fedpol).
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Keystone-ATS
Nella valutazione si è tenuto conto, tra l’altro, del tipo di opinioni espresse dall’attivista austriaco, della loro diffusione, dei legami diretti con gruppi o attività estremiste violente e delle prove confermate di incitamento o partecipazione ad atti violenti.
Il divieto di ingresso, che era stato chiesto dalla polizia zurighese, è in vigore da ieri e durerà 18 giorni, fino al 27 ottobre, e concerne anche il Liechtenstein. L’austriaco era stato invitato da Junge Tat a tenere una conferenza a Zurigo il 19 ottobre. Lo aveva annunciato lo stesso movimento di estrema destra su X.
Si tratta del secondo tentativo di portare l’ideologo in Svizzera. Una conferenza di questo tipo era già stata programmata a Tegerfelden (AG) lo scorso marzo, ma la polizia argoviese ne aveva impedito lo svolgimento, ritenendo che la sicurezza pubblica non sarebbe stata garantita.
Già all’epoca la polizia zurighese aveva domandato di vietare al militante austriaco l’ingresso in Svizzera. fedpol aveva però rinunciato, sostenendo che “le opinioni radicali o estreme non sono da sole sufficienti a costituire una minaccia per la sicurezza interna o esterna o a giustificare misure preventive di polizia”.
Sellner è l’ex capo della sezione austriaca del Movimento identitario (Identitäre Bewegung Österreich, IBÖ). È una figura chiave dell’estremismo di destra nelle nazioni germanofone e un teorico della “remigrazione”, vale a dire il rimpatrio, anche forzato, degli stranieri verso i loro Paesi di origine.
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