Alta montagna, Berset lancia l’allarme clima
Bisogna agire con urgenza per fronteggiare i cambiamenti climatici nelle regioni di alta montagna. È quanto ha dichiarato martedì a Ginevra il consigliere federale Alain Berset, a margine del primo vertice su tali regioni organizzato dall'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), che mira a elaborare misure per ridurre al minimo i rischi di catastrofi naturali e proteggere le popolazioni e le infrastrutture locali.
La Svizzera deve essere “in prima linea”, ha detto nel suo discorsoCollegamento esterno il capo del Dipartimento federale dell’Interno DFI, lanciando un appello a mobilitarsi a tutti i settori: dall’agricoltura, ai trasporti, all’energia. Nel nostro Paese, le montagne costituiscono due terzi del territorio.
“Siamo toccati maggiormente di altri”, ha proseguito con alcuni giornalisti, poiché nell’arco di 150 anni la temperatura è aumentata mediamente di 2 gradi centigradi, in Svizzera, contro gli 0,9 gradi di incremento nel mondo.
Il volume totale dei ghiacciai è diminuito del 2% in un anno, ha sottolineato il ministro, aggiungendo che quelli scomparsi dall’inizio del XX secolo sono 500; i 4000 restanti rischiano di ridursi del 90% entro il 2100.
“Non dobbiamo tardare ad agire”, ha riassunto Alain Berset. “La giovane generazione e le elettrici ed elettori ci mostrano la strada da intraprendere”.
Il Vertice
L’obiettivo del primo Vertice sulle regioni di alta montagna organizzato dall’OMM è stabilire interventi prioritari per far fronte ai bruschi, e durevoli, cambiamenti di cui sono oggetto ghiacciai, neve e permafrost, si legge in una notaCollegamento esterno diffusa martedì dal DFI.
I partecipanti sono chiamati a definire in un piano d’azione misure concrete per migliorare la qualità dei dati idrologici, meteorologici e climatologici.
L’obiettivo è ridurre al minimo i rischi di catastrofi naturali e proteggere le popolazioni e le infrastrutture locali: per questo sono necessari dati scientificamente attendibili.
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