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Verso una nuova legge per motori di ricerca e reti sociali

ragazzo con smartphone in mano
Il Consiglio federale intende rafforzare i diritti degli utenti online. Keystone-SDA

Per rafforzare i diritti degli utenti e aumentare la trasparenza, il Consiglio federale ha messo in consultazione un avamprogetto di legge che impone nuovi obblighi alle grandi piattaforme online attive in Svizzera.

Il Consiglio federale intende rafforzare i diritti degli utenti online e imporre maggiore trasparenza alle grandi piattaforme online, tra cui i principali motori di ricerca e i social media più diffusi. A tale proposito, l’Esecutivo ha deciso mercoledì di porre in consultazione – fino al 16 febbraio 2026 – un avamprogetto di legge in tal senso.

Le piattaforme di comunicazione e i motori di ricerca formano un’importante infrastruttura di comunicazione gestita da poche aziende attive a livello internazionale come Alphabet (che comprende Google, YouTube), Meta (Facebook, Instagram), TikTok e X, le quali però operano secondo regole proprie definite e applicate privatamente, si legge in una nota governativa diramata mercoledì.

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Con la nuova legge sui servizi digitali, la Confederazione intende contrastare la diffusione di contenuti illeciti, garantire procedure più trasparenti per la rimozione dei post e tutelare la libertà d’espressione e la formazione dell’opinione pubblica, sottolinea l’Esecutivo nel comunicato.

Le aziende dovranno introdurre meccanismi semplici per segnalare contenuti potenzialmente illeciti, informare gli utenti in caso di rimozioni o blocchi e offrire vie di ricorso interne ed extragiudiziali. Tra i comportamenti che possono essere segnalati rientrano ad esempio la calunnia (art. 174 CP), l’ingiuria (art. 177 CP) o la discriminazione e l’incitamento all’odio (art. 261bis CP), viene precisato.

Sono inoltre previsti obblighi di trasparenza pubblicitaria, l’accesso ai dati per la ricerca e l’Amministrazione e la nomina di un rappresentante legale in Svizzera per le società con sede all’estero. Il Consiglio federale mira così a garantire una maggiore responsabilità digitale e a proteggere meglio gli utenti.

La legge – conclude l’Esecutivo – si limita a regolamentare le maggiori piattaforme di comunicazione e i motori di ricerca, poiché, considerata la loro portata, esercitano una forte influenza sul dibattito pubblico e sulla formazione delle opinioni. Rientrano nella categoria interessata i servizi che ogni mese vengono utilizzati in media dal 10% della popolazione residente permanente in Svizzera (ossia attualmente circa 900’000 utenti).

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