Vecchie banconote, centinaia di milioni nelle casse di Cantoni e Confederazione
La banconota da 100 franchi raffigurava l'architetto ticinese Francesco Borromini.
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Il controvalore, pari a quasi un miliardo di franchi, delle banconote della sesta serie non cambiate finirà in buona parte nelle casse della Confederazione, dei Cantoni e del Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura.
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Venerdì la Banca nazionale svizzera (BNS) ha fatto sapere che il controvalore (quasi un miliardo di franchi) delle banconote della sesta serie non cambiate andrà in buona parte nelle casse dei Cantoni e della Confederazione. Poiché le banconote della sesta serie sono state ritirate dalla circolazione con effetto al 1. maggio 2000, il calcolo dell’attribuzione è avvenuto in data 30 aprile 2025.
Ad approfittare maggiormente di questa “manna” saranno i Cantoni, che riceveranno 475 milioni, seguiti dalla Confederazione (237,5 milioni) e dal Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura e non assicurabili (178,1 milioni).
La BNS terrà per sé 99 milioni per l’adempimento dell’obbligo di cambio illimitato. Le banconote appartenenti alla serie in questione potranno essere cambiate senza limiti di tempo presso la BNS al valore nominale.
Fra le banconote della sesta serie – messa in circolazione nel 1976 – che si possono ancora cambiare, figura anche il famoso 100 franchi con l’effigie dell’architetto di Bissone, Francesco Borromini, realizzato dal grafico Ernst Hiestand deceduto a Zurigo nel 2021 all’età di 86 anni.
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