Sci-escursionisti travolti da una slavina ai piedi del Cervino, in una zona utilizzata per attività fuoripista. Imprecisato il numero dei dispersi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Una valanga si è formata nel pomeriggio di lunedì, intorno alle 14, sopra la nota località sciistica di Zermatt. Secondo quanto ha precisato la polizia cantonale la massa nevosa, che è stata vista da testimoni, è caduta nell’area frequentata per l’attività fuoripista di Riffelberg. Il bilancio provvisorio è di almeno tre persone morte e una ferita.
Sono state immediatamente dispiegate notevoli risorse di soccorso, compresi dei mezzi aerei ed elicotteri, per individuare e salvare i dispersi. Martedì le operazioni di ricerca, che erano state sospese durante la notte, sono riprese.
Numero imprecisato di dispersi
Secondo quanto ha riferito alla radiotelevisione SRF Bruno Jelk, responsabile dei salvataggi nella regione, ha parlato di due distinte valanghe, probabilmente provocate da qualcuno.
Dalle tracce rinvenute sulla neve risulta che diverse persone, il cui numero non è ancora chiaro, possano essere state investite dalla massa nevosa. Le ricerche potrebbero quindi protrarsi per molto tempo.
In seguito alle abbondanti precipitazioni e dei venti tempestosi a sud delle Alpi il pericolo di valanghe è di livello 4 (marcato). “Bisogna attendersi valanghe spontanee di dimensioni da grandi a molto grandi”, ha indicato l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF).
Secondo il rapporto pubblicato il 27 marzo dall’SLF, quest’inverno quattordici persone, la maggior parte delle quali sci-escursionisti, hanno perso la vita a causa delle valanghe.
In totale sono 194 le persone coinvolte in questo tipo di incidenti, di cui ne sono stati contati finora 146.
Caso Corona-Leaks, la protezione delle fonti è centrale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) non potrà servirsi delle mail di Peter Lauener, ex responsabile della comunicazione dell'allora consigliere federale Alain Berset, e neppure di quelle del direttore di Ringier, Marc Walder.
Iniziano gli scavi della seconda canna del San Gottardo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ad Airolo e a Göschenen sono state avviate le frese che scaveranno la seconda canna del tunnel del San Gottardo. L'apertura è prevista per il 2030.
Calano le importazioni illegali di farmaci in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'anno scorso in Svizzera si sono registrate 5'668 importazioni illegali di farmaci, un dato in calo del 15% su base annua. Gli import più frequenti rimangono quelli riguardanti gli stimolanti per l'erezione, si legge in un comunicato odierno di Swissmedic.
Un piano di sostegno per le ONG ginevrine colpite dai tagli statunitensi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consiglio di Stato ginevrino ha annunciato mercoledì un piano di sostegno d'urgenza a tutta la Ginevra internazionale per un totale di 10 milioni di franchi, in modo da accompagnare per tre mesi il personale interessato dai tagli decisi da Donald Trump.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Circa 2 milioni al presidente della direzione di Swisscom, 10 invece - per otto mesi di lavoro - all'ex numero uno di Nestlé.
Una trentina di semplici cittadini si candidano al Consiglio federale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oltre ai candidati ufficiali del Centro Martin Pfister e Markus Ritter, una trentina di semplici cittadini si lanciano nella corsa per il Consiglio federale.
Morto il regista svizzero Richard Dindo, aveva 80 anni
Questo contenuto è stato pubblicato al
Richard Dindo, regista e documentarista nato a Zurigo, è morto mercoledì in un ospedale di Parigi, in presenza dei famigliari. Aveva 80 anni. L'annuncio della sua morte è apparso sulla NZZ.
Confermate le condanne contro sei biker coinvolti in una rissa nel 2019
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Tribunale cantonale di Berna ha confermato le condanne per rissa contro sei motociclisti che nel 2019 avevano preso parte a un sanguinoso scontro tra bande rivali di biker a Belp (BE), in cui diverse persone erano rimaste gravemente ferite.
La Cina respinge le accuse del Consiglio federale di pressioni su tibetani e uiguri
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il ministero degli esteri cinese ha respinto il rapporto del Consiglio federale divulgato mercoledì secondo cui ci sono alte probabilità che Pechino eserciti pressioni su uiguri e tibetani che vivono in Svizzera. Le informazioni sono state bollate come "false".
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.