L'età media è passata da 41,2 a 42,3 anni.
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Negli ultimi 10 anni, la forza lavoro svizzera è invecchiata: dal 2014 al 2024 l'età media delle persone attive è passata da 41,2 a 42,3 anni.
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Il fatto che l’età media delle persone attive in Svizzera sia aumentata negli ultimi 10 anni, passando da 41,2 a 42,3 anni è un dato che non sorprende, se si guarda al crescente numero di ultracinquantacinquenni ancora saldamente inseriti nel mercato del lavoro: il loro tasso di attività è aumentato di oltre sei punti percentuali, raggiungendo il 77,8%.
È quanto emerge dai dati della rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera pubblicata giovedì dall’Ufficio federale di statistica (UST). Le cifre mostrano come la partecipazione lavorativa nella fascia tra i 55 e i 64 anni sia aumentata soprattutto tra le donne. La crescita è netta anche in termini di equivalenti a tempo pieno. Il divario tra uomini e donne rimane tuttavia ancora marcato: il tasso di attività delle lavoratrici resta sensibilmente più basso a causa alla maggiore diffusione del part-time.
Attivi anche dopo l’età pensionabile
Parallelamente, si osserva una tenuta anche nella fascia dai 65 ai 74 anni: quasi un uomo su quattro e una donna su sette sono ancora attivi, essenzialmente a tempo parziale. L’UST riferisce anche un dato relativo all’invecchiamento della popolazione: il rapporto tra pensionati e attivi è passato da 33,7 a 37,4 in dieci anni.
Nel 2024, l’età media d’uscita dal mercato del lavoro si è attestata a 65,0 anni (uomini: 65,3 anni; donne: 64,7 anni), stabile rispetto a dieci anni fa, ma con qualche oscillazione postpandemica. L’agricoltura e la selvicoltura rimangono i settori più “anziani”, mentre i servizi di alloggio e di ristorazione quelli più giovani. E i lavoratori indipendenti, in media quasi 50enni, confermano di restare attivi più a lungo rispetto ai dipendenti.
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