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Crescono i casi di depressione tra le studentesse e gli studenti svizzeri

studenti in una sala pausa in controluce
Keystone / Christian Beutler

Un'indagine dell'Ufficio federale di statistica rivela che dopo la pandemia di coronavirus la salute del corpo studentesco universitario elvetico è peggiorata, con un aumento dei sintomi depressivi e dei casi di discriminazione e una diminuzione della mobilità internazionale.

Lo stato di salute degli studenti e delle studentesse delle scuole universitarie svizzere è peggiorato dalla pandemia di Covid-19 in avanti. In particolare sono aumentati i sintomi di depressione. Lo rileva l’Ufficio federale di statistica (UST).

Nel 2024, si legge nel rapporto Collegamento esternoprincipale dell’indagine sulla situazione socioeconomica degli studenti dell’UST pubblicato giovedì, il 29% degli studenti e delle studentesse ha indicato di avere sintomi depressivi da moderati a gravi, in aumento di sei punti percentuale dal 2020. Se si estende lo sguardo a tutta la popolazione residente tra i 18 e i 35 anni, soltanto il 15% presenta simili disturbi.

Sono aumentati pure i problemi di salute di lunga durata, dal 18% al 21%, così come le limitazioni allo studio da essi causate, dal 16% al 20%.

Nell’indagine dell’anno scorso sono stati interrogati per la prima volta studenti e studentesse anche riguardo a casi di discriminazione da parte di compagni e compagne di corso, insegnanti o altre persone dell’università. Il 25%, il 31% delle donne e il 18% degli uomini, afferma di essersi sentito discriminato, prevalentemente per questioni relative al sesso (8%), alla lingua o al dialetto (7%) e alla nazionalità (6%). Altre categorie particolarmente soggette a discriminazione sono le persone con problemi di salute (38%) e quelle immigrate di prima generazione scolarizzate all’estero (31%).

Meno soggiorni all’estero

In seguito alla pandemia è invece diminuito il numero di chi ha svolto un’esperienza di mobilità internazionale (soggiorni temporanei, stage, soggiorni linguistici, ecc.). Nel 2020 era il 26%, nel 2024 soltanto il 19%. Si è anche ridotta la quota di chi prevede d’intraprendere un soggiorno all’estero in futuro, dal 45% al 40%.

Tra i principali ostacoli si citano il sovraccarico finanziario, il tempo necessario all’organizzazione del viaggio e la mancanza d’interesse.

È infine rimasta stabile, al netto dell’inflazione, la situazione finanziaria di chi studia. Il budget mensile mediano è di 2’282 franchi e le spese mensili complessive (sempre come mediana) sono di 1’844 franchi.

In linea con la tendenza in corso a partire dal 2005, sono diminuiti gli studenti e le studentesse con debiti o che hanno fatto richiesta di sussidi di studio. Il rapporto tra richieste di sostegno accettate e rifiutate è invece rimasto praticamente costante.

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