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Una tredicesima per la pensione non potrà essere finanziata senza aumentare le tasse

persona con un manifesto
L'iniziativa servirà soprattutto alle donne, poiché - come recita il cartello esibito da una manifestante davanti a Palazzo federale - il 38% di loro ha come unica fonte d'entrata una volta in pensione l'AVS. © Keystone / Anthony Anex

Se l'iniziativa popolare che chiede di introdurre una tredicesima per l'Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) sarà accettata a marzo, un aumento delle tasse sarà inevitabile, ha affermato la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter.

In un’intervista pubblicata mercoledì dalla Neue Zürcher Zeitung, la consigliera federale ha dichiarato che “una tredicesima mensilità dell’AVS può essere finanziata solo se si aumenta l’IVA o i contributi salariali delle aziende datrici lavoro e del personale dipendente. Forse è necessaria una combinazione di entrambi”.

L’iniziativa, denominata “Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità AVS)”, è stata lanciata dall’Unione sindacale svizzera (USS) e sarà sottoposta a votazione il 3 marzo prossimo. Il testo chiede l’introduzione di una mensilità supplementare al fine di compensare in qualche modo il calo delle rendite delle casse pensioni e l’aumento del costo della vita. L’iniziativa lascia aperta la questione del finanziamento. I sindacati propongono di utilizzare gli utili della Banca nazionale svizzera (BNS).

Secondo Karin Keller-Sutter, la tredicesima comporterebbe a medio termine costi aggiuntivi per ben cinque miliardi di franchi, di cui un miliardo a carico della Confederazione. “La tredicesima rendita AVS è talmente costosa che non è possibile realizzarla senza un finanziamento aggiuntivo”, ha dichiarato la responsabile delle finanze.

Attualmente una persona sola può percepire un massimo di 2’450 franchi (2’590 euro) al mese di AVS e una coppia sposata 3’585 franchi.

Inoltre, la popolazione continua a invecchiare, con conseguente aumento dei costi. Attualmente, l’AVS è finanziata in modo stabile solo fino al 2030, senza che la tredicesima pensione mensile sia stata presa in considerazione.

Niente aumento delle tasse per l’esercito

La “ministra” esclude anche un aumento delle tasse a favore dell’esercito. “Vorrei vedere chi si presenterebbe a una votazione per rendere appetibile alla popolazione un aumento delle tasse a favore dell’esercito”, dichiara.

Vista l’attuale situazione finanziaria della Confederazione, Keller-Sutter non crede che un aumento delle tasse sia la strada giusta da percorrere. “Abbiamo un problema di spesa, non di entrate”. Il Governo federale non può semplicemente aumentare il coefficiente d’imposta: sarebbe infatti necessaria una modifica della Costituzione con l’approvazione del popolo e dei cantoni.

Il freno all’indebitamento costringe il Governo federale a stabilire delle priorità, ha aggiunto Keller-Sutter. Un aumento delle spese militari significherebbe inevitabilmente che queste andrebbero a scapito di quasi tutte le altre aree di responsabilità per gli anni a venire, soprattutto perché la spesa sociale aumenterebbe di molto allo stesso tempo.

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