Una lavoratrice su due ha subito molestie sui cantieri
Le donne del ramo delle costruzioni, aderenti al sindacato Unia, chiedono tolleranza zero e norme specifiche contro i comportamenti inappropriati sul posto di lavoro.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Riunite sabato in assemblea a Berna, le donne attive nel ramo delle costruzioni aderenti a Unia hanno rivendicato la fine immediata delle avances non gradite sul posto di lavoro.
Comportamenti inappropriati che si concretizzano, è stato denunciato, in barzellette sconce e commenti pesanti, fotografie di corpi nudi alle pareti o contatti fisici indesiderati.
Le richieste delle donne
In un comunicatoCollegamento esterno diffuso nel pomeriggio dal sindacato Unia, le rappresentanti femminili chiedono l’introduzione nelle aziende di specifici regolamenti, con l’indicazione di rigorose sanzioni, e la loro tassativa applicazione.
Le nuove disposizioni dovrebbero contemplare processi definiti in modo chiaro nell’eventualità che si verifichino molestie sessuali o mobbing, e dovrebbero prevedere collaborazioni con servizi specializzati esterni, formazione e sensibilizzazione del personale e dei quadri, nonché inserimento esplicito del divieto di molestie sessuali nei contratti collettivi di lavoro.
Inerzia dei datori di lavoro
“Ora dobbiamo definire misure concrete insieme ai datori di lavoro”, ha affermato Bruna Campanello, membro del comitato direttivo di Unia. “Essi devono sapere che hanno il dovere di agire” e “se non sono in grado di dimostrare che hanno fatto tutto il possibile contro le molestie sessuali devono assumersene la responsabilità”.
Insieme alle donne che lavorano nei cantieri, Unia ha lanciato una campagna per dare visibilità a questo tema che fa leva su una serie di adesivi rosa che le collaboratrici possono incollare sull’armadietto del collega molesto o sulla porta dell’ufficio del superiore troppo passivo. “Con gli adesivi, le donne contrassegnano il loro posto di lavoro come zona a zero molestie”, riferisce la nota dell’organizzazione sindacale.
Sondaggio promosso nel 2023
La presa di posizione segue l’ampio sondaggio promosso l’anno scorso da Unia, cui hanno partecipato circa 300 donne impiegate nell’edilizia, sulle questioni aperte che sono maggiormente avvertite in ambito lavorativo.
Oltre alle molestie e alle violenze a sfondo sessuale, le questioni che destano maggiore apprensione tra le impiegate nell’edilizia riguardano le condizioni igieniche delle toilette dei cantieri, la scarsa conciliabilità tra professione e vita privata e l’insufficiente protezione della salute.
Non flirt ma abusi di potere
Dall’inchiesta è inoltre emerso che la metà delle partecipanti ha riferito di avere già subito molestie e una donna su quattro ha affermato di essere già stata vittima di violenze a sfondo sessuale. Cinque donne hanno persino risposto che queste situazioni “succedono di continuo” nei loro confronti.
A questo proposito le donne del ramo hanno voluto precisare che le molestie sessuali non hanno nulla a che vedere con eventuali flirt, ma che “si tratta di un abuso di potere che intendono combattere con fermezza”.
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