Una convenzione regolerà le prestazioni AVS e AI degli ucraini che rientrano in patria
Viola Amherd e Volodymyr Zelensky.
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I diritti alle prestazioni dell'AVS e dell'AI per le assicurate e gli assicurati ucraini che rientreranno nel loro Paese dopo la guerra saranno regolamentati in una convenzione.
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Il Consiglio federale ha incaricato venerdì il Dipartimento federale dell’interno (DFI) di avviare negoziati che portino a una convenzione che definirà in particolare le regole che disciplinano il versamento delle rendite all’estero per le cittadine e i cittadini ucraini che rientrano in patria, indica una nota governativa diffusa venerdì. La richiesta proviene dalla stessa Ucraina.
Secondo l’Esecutivo, l’accordo dovrà inoltre permettere di coordinare i sistemi di sicurezza sociale nei due Paesi, garantire la parità di trattamento degli assicurati come pure agevolare l’accesso alle prestazioni.
L’intesa dovrebbe pure consentire l’esportazione delle rendite ucraine nella Confederazione, riducendo così la necessità di assistenza sociale per i cittadini ucraini in Svizzera. Diversi Paesi europei hanno già firmato una convenzione di sicurezza sociale con l’Ucraina, viene precisato.
Una volta negoziata e firmata, l’intesa dovrà essere approvata dai parlamenti di entrambi i Paesi. Si prevede che non entrerà in vigore prima di tre anni. Attualmente, circa 66’500 cittadini ucraini vivono in Svizzera con lo statuto di protezione S. Il Consiglio federale si è fissato quale obiettivo che il 40% di questi rifugiati trovi lavoro entro la fine dell’anno.
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