Un terzo dei ristoranti di Ginevra non rispetta le norme igieniche
L'igiene in molti ristoranti di Ginevra lascia a desiderare.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
L’igiene nel settore della ristorazione ginevrina non è affatto migliorata. Dai controlli effettuati nel 2023 è emerso che un locale su tre non rispettava le norme. I casi gravi sono in aumento.
Un terzo dei 2’500 ristoranti e altri esercizi pubblici ispezionati l’anno scorso nel Cantone Ginevra non erano a norma dal punto di vista igienico. In una decina di casi particolarmente gravi si è dovuto procedere alla chiusura.
“Rispetto a prima della pandemia, abbiamo notato che il numero di locali che non sono conformi, di casi gravi e di recidive è leggermente aumentato. Negli ultimi due anni abbiamo emesso qualche multa in più rispetto al passato”, ha indicato il chimico cantonale Patrick Edder, interpellato dalla Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS.
La frequenza delle ispezioni igieniche è rimasta la stessa. Tutti gli esercizi pubblici sono controllati.
Rischi per la salute
La scarsa igiene può comportare rischi per la salute della clientela. “Gli alimenti mal conservati aumentano il rischio di malattie gastrointestinali”, ha spiegato il chimico cantonale. “Un particolare batterio come la listeria, ha aggiunto, può creare gravi problemi alle donne in gravidanza, che possono rischiare di perdere il loro bambino”.
Carenza di personale
Parte del problema è dovuto alla mancanza di personale qualificato, stando ai titolari di alcuni ristoranti. “Non possiamo più permetterci di assumere grandi brigate. Quindi il personale ha un tempo limitato e non posso chiedere loro di fare di più. Altrimenti, c’è un costo”, ha spiegato alla RTS uno chef che ha preferito mantenere l’anonimato.
Per cercare di risolvere il problema dell’igiene, è necessario puntare sulla formazione. La Société des cafetiers, restaurateurs et hôteliers de Genève (Associazione ginevrina dei proprietari di caffè, ristoratori e albergatori) introdurrà dalla prossima primavera dei corsi online a pagamento.
“Per le persone che non sono qualificate, dobbiamo fornire una formazione per le nozioni di base. Ad esempio, il fatto di lavarsi le mani, di sapere come ricevere la merce e controllare e rispettare le temperature di conservazione”, spiega Stéphane Jan, responsabile della formazione della Société des cafetiers.
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