In media gli abitanti della Confederazione prevedono di spendere 282 franchi (circa 300 euro) in regali per Natale, il 22% in meno rispetto a un anno fa.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Quest’anno per le festività natalizie gli svizzeri e le svizzere avranno decisamente il braccino più corto: dai 343 spesi in media dodici mesi fa, si scenderà a una somma di 282 franchi. È quanto emerge da un sondaggio condotto dalla società di consulenza EY. Per ritrovare un importo minore (275 franchi) bisogna risalire al 2015.
Il 59% del campione di oltre 600 persone interrogate in novembre e dicembre afferma che ridurrà – in modo lieve (39%) o netto (20%) – la spesa per i doni a causa dell’inflazione e del rincaro delle tariffe energetiche. La quota è ancora maggiore fra le donne, che con 266 franchi mettono in conto uscite inferiori a quelle degli uomini, che sono a 304 franchi.
“Il 2022 è stato probabilmente un anno di recupero per molti consumatori a causa del Covid: i risparmi sono stati utilizzati per regalarsi qualcosa”, spiega André Bieri, dirigente di EY Svizzera, citato in un comunicato. “A seguito di una tornata salariale debole, di un altro aumento significativo dei premi di cassa malati e di un secondo incremento del tasso ipotecario di riferimento (con impatto sugli affitti) le prospettive per il 2024 sono cupe”. Inoltre, la situazione geopolitica rimane molto tesa e genera ulteriore incertezza, aggiunge l’esperto.
La riduzione della spesa natalizie è riscontrabile in tutte le generazioni: gli intervistati di età inferiore ai 35 anni sono comunque i meno impressionati, visto che hanno in programma di spendere il 13% in meno, mentre le altre categorie di età prevedono tagli più consistenti, fra il 19 e il 23%.
Inflazione in causa
“L’inflazione ha sicuramente raggiunto ormai definitivamente vaste fasce della popolazione”, osserva Bieri. “Da quando è stata condotta la nostra indagine, i consumatori non hanno mai pianificato di spendere così poco, tenendo conto del rincaro. È quindi prevedibile che gli effetti di questo indebolimento della domanda interna si ripercuotano sull’economia nel suo complesso”.
Il 59% degli interpellati investirà al massimo 250 franchi in regali e solo il 13% allargherà i cordoni della borsa oltre i 500 franchi: un anno fa gli “spendaccioni” erano ancora il 20%. I nuclei più inclini a risparmiare sono le famiglie con bambini, che taglieranno il budget del 24%, ma sensibili contrazioni interesseranno anche le coppie e le famiglie monoparentali.
Una persona su quattro acquista online
Il 40% del campione in Svizzera fa sapere che comprerà i regali soprattutto nei centri commerciali e nei negozi specializzati, il 25% online e il 30% ricorrerà ad entrambi i canali. “Il tempo è un fattore importante per lo shopping”, osserva Bieri. “Le principali categorie di regali possono essere ordinate sul web molto facilmente e senza dover fare acquisti. Anche i media sociali come TikTok e Instagram avranno probabilmente un’influenza positiva sul commercio su internet, soprattutto tra i più giovani”.
Il 63% dei consumatori afferma che quest’anno gli aspetti legati alla sostenibilità avranno un ruolo, perlomeno ridotto, in relazione ai regali e ai festeggiamenti; per il 18% i fattori in questione sono considerati molto importanti. Le donne sono più sensibili al tema degli uomini.
Il 28% acquista i suoi doni in novembre, il 55% nelle prime due settimane di dicembre e il 17% poco prima di Natale. Ma cosa regalare? Secondo il sondaggio si punterà soprattutto su denaro o buoni in denaro (48 franchi in media, assai meno dei 62 franchi del 2022), giochi (46 franchi), alimentari e dolci (34), vestiti (31), eventi (19), libri cartacei (18), prodotti cosmetici (16), gioielli (12, forte calo da 19) nonché elettronica di consumo (9).
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