Vasta operazione contro il commercio online illecito a Zurigo
Medicinali, ma anche armi e stupefacenti: il commercio online illecito sembra prosperare.
Keystone-SDA
Visto il forte aumento di ordini su piattaforme online estere, l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) ha eseguito un controllo mirato nell'agglomerato di Zurigo. Sono stati scoperti farmaci non ammessi, marchi contraffatti e armi.
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L’UDSC prevede che entro al fine dell’anno saranno importati in Svizzera 55 milioni di pacchi, mentre lo scorso anno erano solo 47,3 milioni. “Si tratta di volumi enormi”, ha affermato oggi in conferenza stampa Tanja Brunner, responsabile delle dogane zurighesi.
Da qui la verifica: tra il 4 e l’8 novembre sono stati esaminati ai raggi X 15’000 invii e 1’500 di questi sono stati aperti perché sospetti. Alla fine sono stati sequestrati 692 invii. Al primo posto ce n’erano 241 contenenti farmaci, di cui circa un terzo induttori dell’erezione.
Farmaci prima di tutto
“Sconsigliamo vivamente di ordinare farmaci online dall’estero”, ha sottolineato Nicolas Fotinos di Swissmedic, mettendo in guardia anche dai “tè detox” e da altri “prodotti naturali” di dubbia origine.
Va detto che per i clienti è spesso difficile riconoscere le farmacie illegali. Le offerte illegali sono più numerose di quelle legali. Ma se il sito web non è svizzero e l’indirizzo termina con “.com”, i consumatori devono essere sospettosi. “Le farmacie illegali, inoltre, di solito hanno un’offerta eccessiva di stimolanti erettili”, ha precisato Fotinos.
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Se i tempi di consegna richiedono fino a quattro settimane, anche se la farmacia è per esempio a Ginevra, ci potrebbe essere qualcosa di sospetto. La maggior parte delle droghe illegali scovate dai doganieri proviene dall’India.
Anche armi ad aria compressa illegali
Oltre a ciò stati individuati anche 188 pacchi contenenti presunte contraffazioni, le quali sono state trasmesse ai rispettivi titolari dei marchi ai fini di una valutazione. Sono state pure sequestrate 79 armi all’interno di 61 diversi pacchi. In primo luogo kubotan (strumenti per l’autodifesa a forma di penna), imitazioni di armi e coltelli, ma anche di pistole.
Ci sono anche pistole ad aria compressa che sembrano ingannevolmente vere, ma sono comunque illegali. All’estero, sono spesso pubblicizzate come “giocattoli”. Ma “i commercianti stranieri non sono tenuti a rispettare la legge svizzera”, ha rilevato Andreas Wydler, responsabile dell’Ufficio centrale Armi della Polizia federale (fedpol).
Di tutto e di più
Sono stati poi sequestrati 51 invii contenenti stupefacenti, 45 con 71 puntatori laser e 43 invii con 54 apparecchi non conformi o che causano interferenze di frequenza. La gamma dei prodotti sequestrati è molto vasta, con ad esempio anche rilevatori di radar, prodotti dopanti o persino, nel settore della conservazione delle specie, olio di fegato di squalo.
Provenienza: India e Cina su tutti
Gli invii di medicamenti non ammessi provenivano in primo luogo da India e Cina nonché dalla Germania quale Paese di passaggio, mentre quelli contenenti contraffazioni di marchi, armi, puntatori laser e apparecchi non conformi o che causano interferenze di frequenza provenivano dalla Cina. I pacchi con stupefacenti avevano origine da Paesi diversi.
In caso di sequestro, armi e stupefacenti sono segnalati alle autorità cantonali di perseguimento penale, i puntatori laser all’Ufficio federale alla sanità pubblica (UFSP), mentre i casi riguardanti farmaci e prodotti dopanti vengono affidati a Swissmedic o a Swiss Sport Integrity. Gli apparecchi non conformi o che causano interferenze di frequenza vengono invece trasmessi all’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM). In seguito l’autorità competente decide come procedere, se con multe e/o procedimenti penali.
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