UDC contraria agli accordi con l’UE, “minacciano sovranità svizzera”

Per il partito, gli accordi con l'Unione europea (UE) minacciano la sovranità svizzera, la sua indipendenza e conducono "insidiosamente" Berna nelle braccia di Bruxelles.
Sono queste, in estrema sintesi e senza sorprese, le conclusioni alle quali giunge l’UDC (Unione democratica di centro, destra conservatrice) dopo aver consultato le 2’207 pagine delle intese e le ulteriori 20’000 relative ad atti secondari. Il partito respinge l’insieme del pacchetto e chiede che sia sottoposto a referendum obbligatorio.
“Il risultato dell’analisi ci ha scioccati”, sintetizza in una nota odierna il consigliere nazionale e capogruppo alle Camere Thomas Aeschi (ZG), aggiungendo che l’obbligo di riprendere automaticamente il diritto dell’UE costituisce un puro e semplice attacco esistenziale della Costituzione federale.
Negli accordi, l’UDC vede una minaccia all’indipendenza della Svizzera, ai suoi diritti democratici, alla sua neutralità e al suo federalismo, tanto da mettere in pericolo gli interessi della popolazione e dell’economia svizzera e dunque la prosperità del Paese.
In futuro, settori centrali della politica elvetica saranno determinati dall’UE, prosegue Aeschi, elencando immigrazione, accesso alle assicurazioni sociali, politica economica, regolamentazione del mercato del lavoro, politica dei trasporti e agricola, come pure il mercato dell’elettricità e alcuni aspetti della politica sanitaria.

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