UBS chiude una vertenza negli USA versando 1,5 miliardi di dollari
Per UBS la vicenda dei subprime, all'origine della crisi finanziaria del 2018, è chiusa.
Keystone / Martin Ruetschi
Per archiviare un caso giudiziario risalente al periodo 2006-2007, la banca svizzera ha versato al Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti 1,435 miliardi di dollari.
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tvsvizzera.it/tvs/Keystone-ATS
L’accordo permette di mettere la parola fine a una vicenda iniziata 15 anni fa, relativa alle perdite causate agli investitori attraverso i crediti ipotecari residenziali (residential mortgage-backed securities, RMBS, o i cosiddetti subprime), all’origine della crisi finanziaria del 2008.
In base all’intesa, la banca pagherà 1,435 miliardi di dollari (1,26 miliardi di franchi al cambio attuale) per risolvere tutte le richieste di risarcimento civile avanzate dalle autorità statunitensi a questo proposito.
Secondo UBS, per il versamento erano già stati predisposti accantonamenti e quindi non ci saranno ripercussioni sugli utili.
Una reliquia della crisi finanziaria
Lo scandalo dei mutui subprime è stato alla base della crisi finanziaria del 2008. Diverse grandi banche sono state accusate di aver ingannato la propria clientela vendendo mutui deteriorati. Quando il mercato immobiliare è crollato, i clienti che detenevano questi titoli hanno perso ingenti somme di denaro.
Il caso UBS era uno degli ultimi ancora in sospeso. Diverse altre grandi banche negli Stati Uniti e in Europa, tra cui Credit Suisse, avevano risolto la vicenda dei subprime con accordi simili a quello annunciato lunedì da UBS.
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