Un celebre ex trader fa causa a UBS per 400 milioni dollari
Accusando UBS di averlo usato come capro espiatorio, l'ex trader Tom Hayes ha intentato una causa da 400 milioni di dollari contro la banca dopo che la sua condanna per lo scandalo Libor è stata annullata.
UBS è confrontata con una causa di 400 milioni di dollari (318 milioni di franchi): è di tale portata infatti l’indennizzo che viene chiesto da Tom Hayes, un ex trader dell’istituto diventato il volto dello scandalo globale della manipolazione del tasso Libor.
Lo riferiscono diversi media – primi fra tutti Reuters e Financial Times – sulla base dell’atto di citazione accessibile al pubblico. Interpellata dall’agenzia AWP, UBS non ha voluto prendere posizione sul tema.
Cittadino britannico, Hayes era stato arrestato nel dicembre 2012 con l’accusa di aver cospirato con altri broker per influenzare il tasso interbancario, un indicatore che aveva un impatto importante in vari ambiti, non da ultimo le ipoteche in Svizzera. Era stato condannato inizialmente a 14 anni di carcere (poi ridotti a 11 anni in appello): quest’estate però la massima corte di Londra ha annullato la sentenza.
Ora il 46enne ha avviato una causa presso un tribunale dello stato americano del Connecticut: chiede un risarcimento danni a UBS, sostenendo che l’istituto lo abbia dipinto come un cospiratore per proteggersi. L’interessato ha sempre sostenuto che aveva semplicemente adottato pratiche commerciali diffuse e accettate dai superiori.
Quello del Libor è stato uno dei più grandi scandali finanziari a livello mondiale. Era emerso che le banche – erano stati coinvolti una ventina di istituti, fra cui Barclays, JPMorgan, Deutsche Bank, Credit Suisse e UBS – avevano manipolato per anni il tasso. Diverse aziende hanno poi concordato il pagamento di risarcimenti con le autorità britanniche e americane: ad esempio UBS ha versato 1,2 miliardi di dollari.
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