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Turismo, secondo il BAK quest’estate ci sarà il 2% di pernottamenti in più

turisti sotto il Cervino
Turiste e turisti sotto il Cervino. Keystone-SDA

La stagione estiva si preannuncia buona: secondo le previsioni dell'istituto BAK Economics ci sarà un aumento del 2% dei pernottamenti.

Il turismo continuerà a crescere nei prossimi mesi in Svizzera: per la stagione estiva, che va da inizio maggio a fine ottobre, BAK Economics prevede 24,9 milioni di pernottamenti, il 2,0% in più dello stesso periodo del 2024.

La domanda è stimolata tra l’altro dai grandi eventi, mentre gli effetti delle recenti incertezze in materia di politica commerciale rimangono per il momento limitati, affermano gli esperti renani in un’analisi stilata per la Segreteria di Stato dell’economia (SECO).

Nell’inverno 2024/25 la Svizzera ha nuovamente raggiunto una cifra record, con 18,4 milioni di notti, ricorda BAK Economics in un comunicato odierno. Continua pertanto il trend positivo iniziato nel 2021. La domanda interna, seppure elevata, è rimasta stagnante, mentre quella europea è risultata robusta. Particolarmente dinamico si è dimostrato il mercato statunitense, mentre la domanda proveniente dall’Asia è calata notevolmente.

Per l’estate le specialiste e gli specialisti basilesi pronosticano una crescita di 489’000 pernottamenti, sulla scia tra l’altro dell’Eurovision Song Contest e dei campionati europei di calcio femminile. A ciò si aggiunge un effetto base legato alle condizioni meteo: l’estate 2024 era infatti stata caratterizzata dal maltempo e questo aveva inciso sulla domanda interna. Concretamente gli ospiti elvetici dovrebbero segnare +1,4%, gli europei +0,8% e i visitatori dai paesi più lontani +4,2%.

L’incertezza per il futuro viene però ritenuta eccezionalmente alta, soprattutto a causa delle politiche commerciali del presidente americano Donald Trump. Oltre alla previsione di base, BAK Economics ha sviluppato quindi anche uno scenario positivo e uno negativo. Nel primo gli elevati dazi annunciati dagli Usa non sarebbero applicati in luglio, con un impatto sulla domanda turistica solo leggermente maggiore rispetto allo scenario di base. Un conflitto tariffario avrebbe per contro una notevole influenza negativa per il turismo: gli Stati Uniti andrebbero in recessione, con effetti a cascata sull’economia europea e un rafforzamento del franco, tutti elementi che rappresentano veleno per chi in Svizzera guadagna con i visitatori stranieri.

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