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FFS, “la puntualità deve tornare al numero uno”

Un vagone ferroviario sollevato in alto in un officina; un operaio, sotto, effettua manutenzione
Il nuovo ad ha deciso maggiori investimenti anche nella manutenzione. Keystone / Jean-christophe Bott

I molti passeggeri insoddisfatti del servizio delle Ferrovie federali svizzere (FFS) hanno ragione e la puntualità "deve ritornare la priorità numero uno". È quanto ha affermato il nuovo amministratore delegato Vincent Ducrot, che venerdì ha stilato in conferenza stampa un bilancio dei suoi primi 100 giorni a capo dell'azienda.

“Bisogna fare di più per i clienti”, ha detto il manager friburghese. A questo scopo saranno introdotti nuovi metodi di analisi e sarà necessario adottare “rapidamente misure di correzione” senza aspettare sistematicamente il cambio annuale di orario in dicembre.

Quest’anno, il quadro si è complicato a causa del coronavirus. “Finora abbiamo superato bene la crisi, anche se è stato molto difficile” -ha detto il nuovo numero uno delle Ferrovie federali, ringraziando il personale. Nondimeno, la situazione finanziaria è “seria” e Ducrot non è soddisfatto dell’attuale stato delle FFS. Così come molti passeggeri non lo sono, giustamente, del servizio, ha aggiunto.

Percentuali di puntualità indicate su una cartina della rete ferroviaria FFS
Dati 2019. SBB netz=intera rete FFS / KP=arrivo in orario del cliente / ZP=arrivo in orario del treno. È considerato puntuale un convoglio con un ritardo inferiore ai 3 minuti. © Ferrovie federali svizzere FFS

Profilo del nuovo ad. Ducrot ha preso le redini delle FFS lo scorso primo di aprile, nel bel mezzo della crisi del coronavirus. Il 57enne succede ad Andreas Meyer, che ha lasciato la carica dopo oltre 13 anni. Il nuovo CEO aveva già lavorato per le FFS dal 1993 al 2011, anno in cui fu nominato direttore generale dei Trasporti pubblici friburghesi (TPF).

Nessun rincaro dei biglietti

A breve termine, come deciso recentemente dal governo, le Ferrovie riceveranno dalla Confederazione 550 milioni di franchi in più sotto forma di mutuo. Per garantire la solvibilità sino a fine 2020 il limite è stato alzato da 200 a 750 milioni di franchi. “Non sappiamo ancora se useremo questi soldi, ma prevenire è meglio che curare”, ha detto Ducrot.

Le FFS hanno ormai recuperato tra il 60 e il 70% della loro clientela, ha riferito il CEO, ma per tornare ai livelli precedenti a questa crisi ci vorranno almeno due anni. Escluso, per ora, un aumento del prezzo di biglietti e abbonamenti.

Nessun problema di mascherine

Il CEO non teme un calo della clientela in seguito all’obbligo, in vigore da lunedì prossimo, di indossare la mascherina sui mezzi pubblici. Ritiene semmaideterminante un tempo meteorologico favorevole che invogli gli svizzeri a salire sui treni quest’estate.

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Le misure previste

Per migliorare le prestazioni offerte dall’azienda, che non ritiene sufficientemente affidabili, il manager ha intenzione di apportare miglioramenti sul piano operativo puntando sull’innovazione, aumentando il numero di treni di riserva e investendo di più nella manutenzione della flotta.

Per ottenere una migliore puntualità, gli orari per i prossimi anni saranno sottoposti a un test da parte di esperti interni ed esterni. I cantieri saranno organizzati e pianificati -con una più ampia ripartizione sull’arco dell’anno, incluse le notti e i fine settimana- in modo da consentire un’operatività ferroviaria più stabile.

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