Lanciata una campagna nazionale contro le violenze contro il personale dei trasporti pubblici
Un mestiere che non è privo di rischi.
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Cresce la preoccupazione per le aggressioni contro il personale dei trasporti pubblici: con una giornata d’azione in tutta la Svizzera, il Sindacato SEV chiede più rispetto, protezione e impegno politico per garantire la sicurezza.
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Il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) ha organizzato per mercoledì, in tutta la Svizzera, una giornata d’azione intitolata “Stop alla violenza – più rispetto per il personale” dei trasporti pubblici. Le aggressioni sono infatti in aumento, viene denunciato.
“È urgente garantire maggiore protezione, più rispetto e la volontà politica di investire nella sicurezza”, si legge in un comunicatoCollegamento esterno. Durante tutta la giornata di sensibilizzazione, il personale indosserà spille e braccialetti con messaggi contro la violenza.
Il sindacato stesso sarà presente in diverse città svizzere per dialogare con i viaggiatori e sensibilizzarli sulle sfide che deve affrontare il personale dei trasporti pubblici.
“Chi utilizza l’autobus o il treno deve sapere che dietro ogni uniforme c’è una persona. Il rispetto non è facoltativo, ma obbligatorio. La violenza, sia verbale, sia fisica, non ha posto nel trasporto pubblico”, ha detto Patrick Kummer, vicepresidente del SEV, citato nella nota.
La giornata mira anche a ricordare l’esistenza dell’articolo 59 della Legge sul trasporto di viaggiatori (LTV), che prevede il perseguimento d’ufficio per aggressioni fisiche e verbali nei confronti del personale dei trasporti pubblici.
Un lavoro di uniformazione a livello svizzero è in corso per fare in modo che le imprese annuncino sistematicamente le aggressioni alle autorità competenti, e che queste ultime agiscano proprio secondo l’articolo 59.
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