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Il cantone Grigioni valuta la creazione di locali per l’iniezione di droghe

Iniezione
Il primo locale per le iniezioni in Svizzera è stato aperto a Berna nel 1986. Keystone / Boris Roessler

Un luogo in cui i tossicodipendenti possono consumare stupefacenti in sicurezza, un servizio che è già realtà in diversi cantoni svizzeri. Ora anche i Grigioni ne stanno valutando la creazione.  

Grazie alla politica varata dalla Confederazione nel 1994, che prevede tra le altre cose anche la distribuzione controllata di eroina, il problema della scena aperta della droga sembrava superato in Svizzera.  Oggi però si ripropone nei centri minori, quelli che non hanno delle strutture sociali professionali, come è il caso nei Grigioni.

Il cantone sta studiando la realizzazione di un locale dove i tossicomani potranno iniettarsi o inalare stupefacenti in condizioni igieniche. La proposta è contenuta in un cosiddetto “incarico” sottoposto nel dicembre del 2018 al governo retico da 79 gran consiglieri.

Il governo retico ha riferito martedì dei risultati del rapporto Infodrog, da lui commissionato alla Centrale nazionale di coordinamento delle dipendenze. Stando al rapporto, il cantone dispone di una rete regionale che comprende in tutto 52 offerte messe a disposizione da istituzioni pubbliche o private nei settori della consulenza, della terapia, della riduzione del danno ed altro ancora.

La rete regionale, considerata “adeguata alle esigenze locali”, non prevede tuttavia alcuna offerta socio-terapeutica stazionaria. Sono inoltre state riscontrate lacune nei settori della riduzione dei danni quali il “drug checking”, per quanto riguarda i locali per il consumo di stupefacenti e il lavoro sociale di prossimità.

La creazione di uno o più servizi di contatto con annesso un locale per il consumo controllato di stupefacenti è stata proposta con un incarico sottoposto al consiglio di Stato da una maggioranza dei deputati: primo firmatario il gran consigliere Tobias Rettich (PS).

Stando alla nota, il rapporto Infodrog sottolinea che un locale d’iniezione “non fa scomparire il consumo negli spazi pubblici e non cancella la scena aperta”. Un presupposto importante per una simile struttura sarà quindi la sua “ubicazione centrale nonché la tolleranza nei confronti del microspaccio di sostanze illegali tra consumatori”.

La Centrale nazionale di coordinamento delle dipendenze raccomanda inoltre di elaborare criteri di accesso o modelli di cooperazione intercantonale, al fine di evitare un effetto di attrazione per consumatori provenienti da altri cantoni. I costi per l’esercizio di un locale per il consumo di stupefacenti è stimato in 400-600 mila franchi, mentre l’investimento necessario varierebbe fra i 60 e i 90 mila franchi.

Stando alla nota, il canton Grigioni intende prendere in esame anche possibili alternative, come “un ampliamento dell’offerta di appartamenti protetti con possibilità di consumo o la creazione di un’offerta di lavoro sociale di prossimità (operatore di strada)”.

Il Dipartimento dell’economia pubblica e della socialità sottoporrà all’esecutivo cantonale il risultato delle sue verifiche prima dell’estate. Questo per permettere al Gran consiglio di discutere e decidere dello stanziamento dei fondi necessari nel quadro del dibattito sul preventivo cantonale 2022 che si svolgerà nella sessione di dicembre 2021.

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tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 06.04.2021)

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