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Il Tribunale federale respinge una causa intentata da un azionista di Credit Suisse

insegne credit suisse e ubs
L'uomo aveva chiesto un risarcimento danni pari a circa 140'000 franchi. Keystone-SDA

Il Tribunale federale ha respinto la richiesta di risarcimento di un azionista di Credit Suisse, che denunciava una perdita di oltre 140'000 franchi a seguito della fusione con UBS e delle misure d’emergenza adottate dalla Confederazione.

Il Tribunale federale (TF) ha respinto martedì l’azione intentata da un azionista di Credit Suisse (CS) contro la Confederazione in relazione all’acquisizione della grande banca da parte di UBS. L’uomo aveva chiesto un risarcimento danni pari a circa 140’000 franchi.

Il ricorrente aveva motivato la sua azione legale sostenendo che le misure di emergenza adottate dal Consiglio federale in relazione all’acquisto di CS da parte di UBS nel 2023 avrebbero portato a una sostanziale espropriazione delle sue 12’000 azioni. Ciò gli avrebbe causato un danno pari a 140’783 franchi.

Secondo il querelante, con l’emanazione dell’ordinanza di necessità nel marzo 2023, il Consiglio federale avrebbe agito in modo illegittimo. Avrebbe infatti violato i principi dello Stato di diritto sanciti dalla Costituzione federale, il divieto d’arbitrio, la garanzia della proprietà e il divieto di restrizioni eccessive dei diritti fondamentali.

Tra il 2014 e il 2022, l’uomo aveva investito quasi 150’000 franchi in azioni CS. Con la conversione delle azioni in titoli UBS al momento della fusione ha ricevuto soltanto circa 9’000 franchi.

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