Il Tribunale federale annulla l’elezione del senatore Simon Stocker

Il Tribunale federale (TF) annulla, con effetto immediato, l'elezione del socialista Simon Stocker al Consiglio degli Stati dato che al momento del voto popolare, il 19 novembre 2023, non era domiciliato nel canton Sciaffusa, ma a Zurigo.
Il governo cantonale organizza un’elezione suppletiva in giugno a cui il “senatore” destituito sarà candidato. Il PS non contesta la decisione di giustizia, ma deplora la “visione antiquata della famiglia” dei giudici supremi.
Stocker quella domenica di tardo autunno era stato eletto in un ballottaggio, estromettendo l’uscente Thomas Minder (senza partito, ma appartenente al gruppo dell’UDC).
In una sentenza dell’altro ieri pubblicata oggi, il TF accoglie un ricorso contro la decisione del Tribunale cantonale che, come prima di lui aveva fatto il Consiglio di Stato, si era opposto a querele in materia di diritto di voto in cui si faceva appunto valere che Stocker al momento dell’elezione non era domiciliato nel canton Sciaffusa. Il domicilio, sottolineano i supremi giudici di Losanna, è un rigoroso requisito di eleggibilità alla Camera dei Cantoni secondo il diritto cantonale.
Nessun effetto retroattivo
Nella fattispecie, con la notifica di arrivo presso la città di Sciaffusa, i giudici ravvisano la volontà di Stocker di esercitare i suoi diritti politici nel cantone e di spostare il suo domicilio e quello della sua famiglia da Zurigo. Tuttavia, il 19 novembre 2023 tale passo non era stato compiuto.
“Per motivi di proporzionalità, certezza del diritto e fiducia” – recita la sentenza – l’elezione è annullata con effetto dalla decisione dei giudici e non a titolo retroattivo. Né il Tribunale federale né le istanze di grado inferiore hanno concesso al ricorso l’effetto sospensivo: le scelte degli Stati a cui l’ormai ex “senatore” ha contribuito non sono quindi né nulle né annullabili per il solo fatto dell’invalidità della sua elezione.
Stocker candidato alla rielezione
Nella sua sentenza il TF ha pure ordinato al Consiglio di Stato sciaffusano di organizzare un’elezione suppletiva per il seggio divenuto vacante. L’esecutivo oggi stesso ha stabilito che lo scrutinio si terrà il 29 giugno.
Stocker, dapprima con un messaggio sulle reti sociali e più tardi in conferenza stampa, ha subito manifestato la volontà di tornare ad occupare la “sua” poltrona. Godrà del pieno appoggio del PS cantonale e di quello nazionale.
Delusione e tristezza del PS
La sentenza del TF va accettata, hanno sottolineato lui stesso e vari esponenti socialisti, che però deplorano quella che ai loro occhi è una bocciatura di un modello di famiglia paritaria e moderna. Stocker e la moglie hanno trovato una soluzione pragmatica per organizzare le loro vite, che si svolgono professionalmente in diversi luoghi della Svizzera su un piano di parità, ha detto il politico in conferenza stampa. Il fatto che il TF consideri il loro stile di vita incompatibile con la carica politica e che questo gli sia costato l’elezione “mi delude e mi rattrista”.
Parole, “delusione e tristezza”, udite più volte oggi da esponenti socialisti, dalla copresidente del PS sciaffusano Romina Loliva al consigliere nazionale Samuel Bendahan (PS/VD), che è capogruppo alle Camere con la collega deputata Samira Marti (BL). “Il PS ha sempre detto chiaramente che dobbiamo accettare le decisioni di giustizia. Dobbiamo rispettarle, anche quando riteniamo che la legge dovrebbe essere diversa e che si basa su immagini superate dell’organizzazione familiare. Questo è ovviamente deludente e triste”, ha detto il vodese. Loliva ha promesso che il PS intende avviare un processo di riflessione interna in vista di un possibile cambiamento di legge.

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