Un test del DNA di massa – a oltre 370 uomini – sarà effettuato nelle prossime settimane nel canton Lucerna, per ordine della procura. La speranza degli inquirenti è trovare – finalmente – l’uomo che a luglio, in un bosco di Emmen, aveva violentato una ragazza di 26 anni e le aveva causato delle ferite talmente gravi da renderla paraplegica.
Quali sono i limiti e le opportunità di questo strumento d’indagine? L’abbiamo chiesto a Walter Bär, professore emerito dell’Università di Zurigo, che per primo ha impiegato questo strumento nella scienza forense nel 1985.
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Walter Bär, professore emerito dell’Università di Zurigo
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