Le verifiche alle frontiere sui presunti terroristi, dice il ministro Ueli Maurer, non saranno sistematiche: si punta sull'analisi dei rischi.
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Non ci saranno controlli sistematici alle frontiere, malgrado l’acuirsi della minaccia terroristica. Intervistato dalla RTS, la radio della Svizzera francese, Ueli Maurer ha sottolineato che non si tratta solo di aumentare il numero di uomini sul campo, ma piuttosto di perfezionare l’analisi dei rischi.
Il consigliere federale, dal cui Dipartimento dipendono anche i doganieri, ha osservato che è impossibile verificare le intenzioni delle 700’000 persone che quotidianamente varcano i confini, neppure con l’appoggio dell’esercito.
In una società aperta, non è pensabile di garantire la sicurezza al 100%, ha sottolineato il ministro.
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