Tentato rapimento di un impiegato comunale a Pfäffikon
Il villaggio di Pfäffikon.
Keystone-SDA
Un complottista che rifiuta l'esistenza dello Stato ha provato a sequestrare un giovane impiegato del Comune di Pfäffikon (canton Zurigo) a metà febbraio.
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tvsvizzera.it/mrj con RSI
Il fatto risale a metà febbraio, ma il rapitore è stato arrestato negli scorsi giorni. La vittima è un giovane impiegato comunale di Pfäffikon (Zurigo) che, terminato il lavoro, è salito sulla sua auto, nella quale si è infilato improvvisamente un 64enne armato che gli ha ordinato di partire.
Poco dopo, l’impiegato è riuscito a scappare dall’auto e il rapitore si è dato alla fuga. La polizia ci ha messo due settimane per intercettarlo: “In base a vari elementi che avevamo a disposizione e con un grande dispiegamento di forze siamo riusciti ad arrestarlo”, hanno dichiarato le forze dell’ordine, che hanno anche fatto sapere di aver trovato a casa sua varie armi e munizioni.
Il servizio del TG 20.00 della RSI del 6 marzo 2025:
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Secondo le ricerche di alcuni giornali zurighesi si tratterebbe di un cosiddetto “Staatsverweigerer”: persone che negano l’esistenza dello Stato, non riconoscono le autorità e rifiutano di pagare le tasse.
Nel caso di Pfäffikon questa persona arrabbiata con lo Stato sarebbe passata all’atto prendendosela con un impiegato comunale.
Rischio di radicalizzazione
Come ha spiegato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI Dirk Baier, professore presso l’Istituto di prevenzione del crimine della ZHAW, “gli impiegati comunali rappresentano lo Stato e con loro si hanno contatti diretti, sono i primi ai quali ci si rivolge quando si hanno lamentele. Un consigliere federale, come identificazione del nemico, è lontano, un impiegato comunale invece è avvicinabile, magari lo si conosce.”
Secondo l’esperto, la scena degli oppositori dello Stato, che spesso comunicano fra loro online, va tenuta d’occhio poiché alcuni si radicalizzano. Non è ancora chiaro se e come il sospetto zurighese fosse in contatto con questo ambiente.
“È una scena potenzialmente pericolosa, spero che quanto successo a Pfäffikon funga ora da campanello d’allarme per la Svizzera”, ha aggiunto. “Non bisogna considerare queste persone come dei semplici svitati, ma bisogna prestare più attenzione”.
Anche le autorità zurighesi si sono rivolte al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) per chiedere di osservare attentamente questo fenomeno. Berna non dice chi c’è sulla sua lista degli osservati, ma afferma che nella sua valutazione delle minacce confluiranno anche i risultati dell’inchiesta nel caso di Pfäffikon.
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