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Parecchie sfide per i mezzi pubblici senza conducente

Diverse città svizzere hanno deciso di puntare di più sullo sviluppo di trasporti pubblici senza conducente. Ma sono molti i problemi da risolvere: tecnici, sociali e giuridici.

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La città di Sion li impiega già, ma inserire i veicoli senza conducente nel traffico urbano non è semplice. 

“Finora gli sviluppi in questo settore sono stati dettati dall’industria e dalla tecnologia, adesso è il momento per le autorità e la politica di interessarsi alla materia e di definire esattamente cosa si vuole ottenere”, ha detto ai microfoni della Radiotelevisione svizzera Renate Amstutz, direttrice dell’Unione delle città svizzere. 

Sono proprio gli aspetti giuridici che sembrano provocare i rallentamenti maggiori. 

“Gli aspetti tecnici non preoccupano, abbiamo imprese all’avanguardia. Gli aspetti giuridici saranno invece discussi a livello nazionale e internazionale. Dobbiamo capire sul piano della società i possibili benefici della guida autonoma, come gestirla e come minimizzare eventuali rischi”, ha dichiarato invece Fabienne Petter, consulente EBP. 

La sicurezza è un altro punto. Se il traffico autonomo su rotaia o sulle autostrade non presenta troppe difficoltà per la sicurezza delle persone, in città è un’altra storia. Sarà infatti necessaria la creazione di uno spazio urbano adatto e forse, fra 20 o 30 anni, le vetture senza pilota faranno parte integrante della nostra quotidianità. 

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