Swissmechanic: “Il 95% delle PMI svizzere non pianifica un trasloco negli USA”

L'industria svizzera dei macchinari, delle apparecchiature elettriche e dei metalli resta fedele alla Svizzera nonostante la minaccia dei dazi doganali statunitensi.
Secondo un sondaggio, il 95% delle aziende che fanno parte dell’associazione di categoria Swissmechanic non prevede di delocalizzare le proprie attività negli USA.
Delle 1’350 piccole e medie imprese (PMI) affiliate, solo 65 stanno prendendo in considerazione la possibilità di spostare oltreoceano la produzione, indica in un comunicato diramato oggi Swissmechanic. Circa il 50% delle società esporta direttamente negli Stati Uniti, ma in una percentuale che varia dall’1% al 25% del volume totale.

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Per la metà delle PMI interrogate, gli USA non sono quindi un mercato diretto. Per le restanti, l’importanza della piazza americana va da “marginale a significativa” e come detto non sorpassa un quarto del fatturato complessivo.
Swissmechanic sottolinea come questa sia una buona notizia per l’industria elvetica, che invece, in caso di loro partenza, perderebbe know-how e qualità. L’associazione rappresenta gli interessi di aziende che contano in totale oltre 65’000 dipendenti. Globalmente, il loro fatturato annuo ammonta a circa 15 miliardi di franchi.
I dazi preoccupano anche chi in Svizzera dipende dalle importazioni dagli USA, come illustra questo servizio del TG 12.30 della RSI del 15 aprile 2025:

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